L’antitrust italiana che indaga su Apple, Google e altre società ha riscontrato alcuni errori nelle condizioni che l’utente deve accettare prima di utilizzare il servizio Apple iCloud.
Dopo aver avviato le indagini lo scorso anno, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha concluso i controlli e pubblicato un rapporto.
L’AGCM ha rilevato come Apple si riservi il diritto di modificare i termini di iCloud in qualsiasi momento, sottraendosi alle responsabilità e mancando di trasparenza nella sicurezza dei dati.
Nello specifico l’antitrust fa riferimento al messaggio in cui Apple avvisa che se non si utilizza il proprio account iCloud per sei mesi, la società potrebbe eliminare tutto ciò che è archiviato sul cloud.
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato afferma inoltre che Apple incoraggia gli utenti a eseguire i backup su iCloud senza però informare su come avviene il salvataggio o fornendo dettagli in merito.
Il rapporto dell’AGCM ha quindi concluso che Apple (e altre società) hanno termini di utilizzo che potrebbero essere illegali. Tuttavia non ha suggerito o imposto alcuna azione correttiva.
Secondo quanto riferito, Apple ha seguito l’indagine e commentato la sentenza dichiarando di aver modificato termini e condizioni di iCloud solo due volte in cinque anni, una volta unicamente per cambiare il nome dell’azienda.