La Xiaomi SU7 Ultra, la berlina elettrica ad alte prestazioni del colosso tecnologico cinese, ha finalmente rilasciato tutta la potenza originariamente promessa grazie a un aggiornamento software.
Dopo il lancio, alcuni proprietari del modello top di gamma avevano scoperto che un’impostazione software limitava l’output a 900 cavalli, nonostante l’auto fosse tecnicamente capace di prestazioni ben superiori. Una delusione per chi aveva investito nell’edizione più performante.
Il record al Nürburgring e la polemica
La SU7 Ultra aveva già fatto parlare di sé nel mondo automotive.
Una versione di prova dell’auto aveva superato in prestazioni la Tesla Model S Plaid, mentre un prototipo pre-produzione aveva registrato un impressionante tempo di 6 minuti e 46.874 secondi sul tracciato del Nürburgring.
Un risultato che posiziona la Xiaomi da oltre 1.500 cavalli davanti a supercar come la Rimac Nevera, la Corvette ZR1, la Viper ACR e la Porsche 918.
Proprio per queste prestazioni da record, la scoperta che la versione commerciale fosse limitata di ben 650 cavalli via software aveva generato malcontento tra i primi acquirenti.
Le proteste online dei proprietari di SU7 Ultra sono state immediate e veementi. Xiaomi ha quindi deciso di rimuovere il software limitatore, ammettendo l’errore in una dichiarazione ufficiale: “Apprezziamo il feedback passionale della nostra community e garantiremo maggiore trasparenza in futuro”.
Il dilemma delle auto “software-defined”
La retromarcia di Xiaomi permette ora ai proprietari di godere appieno delle potenzialità dell’auto elettrica.
Ma il caso evidenzia una sfida cruciale per i costruttori nell’era dei veicoli “definiti dal software”.
Se da un lato le case automobilistiche vedono opportunità nel rilasciare aggiornamenti e migliorie via OTA, molti consumatori continuano a considerare l’auto principalmente come un prodotto hardware.
Questa divergenza di prospettive emerge chiaramente nella resistenza verso funzionalità a pagamento su abbonamento e nelle lamentele per prestazioni bloccate via software, spesso usate per differenziare le versioni e aumentare i profitti.
Il caso della Xiaomi SU7 Ultra dimostra quanto sia delicato il bilanciamento tra innovazione software e aspettative dei clienti nel settore automotive.