Il ritorno dello schermo posteriore sui nuovi Xiaomi 17 Pro e 17 Pro Max non è un esperimento isolato, ma una scelta strategica destinata a durare. A rivelarlo è stato il presidente di Xiaomi, Lu Weibing, durante una recente diretta streaming, confermando che la soluzione sarà adottata anche sui top di gamma della prossima generazione. L’azienda cinese, dopo quattro anni di assenza dalla feature introdotta con il Mi 11 Ultra, ha deciso di investire massicciamente per perfezionare questa tecnologia, con un impegno economico di oltre un miliardo di yuan, equivalenti a circa 120,5 milioni di euro. Una mossa che segna una chiara volontà di differenziarsi nel mercato degli smartphone di alta gamma.
Un investimento da oltre un miliardo di yuan per perfezionare la tecnologia
Nonostante Xiaomi avesse già esplorato il concetto di display secondario posteriore con il modello Mi 11 Ultra, il suo ritorno sui nuovi flagship ha richiesto uno sforzo di Ricerca e Sviluppo senza precedenti. Il presidente Lu Weibing ha sottolineato come l’azienda abbia destinato ingenti risorse per trasformare quella che era una caratteristica distintiva in un componente di altissima gamma. Il risultato di questo investimento milionario è un pannello AMOLED da 2,1 pollici che non ha nulla da invidiare allo schermo principale. Le specifiche tecniche sono di prim’ordine: si tratta di un pannello LTPO con refresh rate variabile fino a 120Hz, protetto dal vetro Dragon Crystal, con supporto allo standard HDR e un picco di luminosità che raggiunge i 3.500 nits. Questo livello di qualità rende il display posteriore non un semplice elemento estetico, ma una funzionalità a tutti gli effetti.
Funzionalità e design: la doppia anima del display posteriore
La scelta di integrare un secondo schermo sul retro dello smartphone rappresenta per Xiaomi una soluzione intelligente per conciliare estetica e funzionalità. Il cosiddetto “plateau” delle fotocamere, un elemento di design reso celebre da Apple, nell’interpretazione di Xiaomi assume una dimensione pienamente funzionale. Tutto lo spazio occupato dal modulo delle fotocamere non serve più solo a ospitare i sensori, ma diventa un’area interattiva aggiuntiva. Questo consente ai modelli Xiaomi 17 Pro e 17 Pro Max di avere un’immediata riconoscibilità visiva, pur offrendo una proposta di valore unica. Lo schermo posteriore può essere utilizzato per visualizzare notifiche, controllare la riproduzione musicale, scattare autoscatti con le fotocamere posteriori di qualità superiore o mostrare informazioni personalizzate come l’orario e la data, senza bisogno di accendere il display principale e risparmiando così batteria.
La conferma che lo schermo posteriore diventerà un elemento distintivo dei futuri top di gamma Xiaomi è un segnale chiaro della direzione intrapresa dall’azienda. Il presidente Weibing ha infatti annunciato che l’azienda ha in programma di aumentare ulteriormente gli investimenti in Ricerca e Sviluppo nei prossimi anni. L’obiettivo è chiaramente quello di ritagliarsi uno spazio sempre più definito nel competitivo segmento degli smartphone di alta gamma, puntando sull’innovazione per distinguersi dai concorrenti. In un mercato dove l’omologazione estetica e funzionale è spesso la norma, Xiaomi sta scommettendo su una caratteristica che, sebbene non completamente nuova, viene ora proposta con un livello di raffinatezza e integrazione senza precedenti. La sfida sarà convincere gli utenti che si tratta di una funzionalità utile e non di un semplice vezzo tecnologico.
La reazione del mercato cinese ai nuovi Xiaomi 17 Pro e 17 Pro Max sarà un primo, importante banco di prova per questa strategia. Se l’accoglienza sarà positiva, è probabile che lo schermo posteriore diventi per Xiaomi un marchio di fabbrica paragonabile al notch o al connettore MagSafe per Apple, un elemento di design immediatamente riconoscibile e associato al brand. Intanto, l’azienda dimostra di voler proseguire sul sentiero dell’innovazione, cercando di portare sul mercato soluzioni che vadano oltre il semplice incremento delle specifiche tecniche, per offrire invece un’esperienza d’uso veramente differente. Il successo di questa audace scommessa potrebbe ridefinire il posizionamento di Xiaomi nella gerarchia globale dei produttori di smartphone.