X-Men: Dark Phoenix, la Fenice vale il prezzo del biglietto – Recensione (no spoiler)

Dopo il colossale Avengers: Endgame e l’horror Brigthburn: L’angelo del Male, i supereroi tornano al cinema con il nuovo capitolo della saga sui mutanti più famosi al mondo.

Stiamo parlando di X-Men: Dark Phoenix, che seppur privo dell’hype che ha accompagnato i due film sopraccitati, offre due ore di intrattenimento che scorrono veloce in tutta piacevolezza. Una pellicola che porta, senza ombra di dubbi, a casa il “compitino”, con una regia interessante e pulita, ma poteva senz’ombra di dubbio osare di più. Snoccioliamo gli elementi alla base di questo giudizio.

Trama

Il plot alla base della pellicola non è particolarmente imprevedibile, lo sviluppo abbastanza lineare, eppure non manca qualche colpo di scena non del tutto telefonato. Il pretesto che muove gli eventi è la trasformazione di Jean Grey, mutante con potentissime abilità telecinetiche e telepatiche.

Dopo essere stata investita da una misteriosa forza cosmica nello spazio, la sua crescente forza e il riemergere di profondi traumi emotivi la porteranno a schierarsi contro i suoi compagni di sempre per incarnare il ruolo della Fenice Nera.

Non mi dilungherò ulteriormente per non incappare in spoiler, tuttavia la trama e in generale la presentazione e lo sviluppo di determinati personaggi poteva essere decisamente approfondito. In questo senso, credo che la pellicola sarebbe dovuta semplicemente durare di più, per rimediare ad alcune parti del film decisamente affrettate che chiudono gli eventi in maniera poco soddisfacente.

Sia chiaro: appartenendo alla categoria dei cinefumetti e quindi al cinema d’intrattenimento, il comparto narrativo è decisamente superiore alla media, arricchito da temi come l’esclusione, l’abbandono e il razzismo da sempre legati alla saga.

Cast

James McAvoy, Micheal Fassbender, Jennifer Lawrence, Sofie Turner, Jessica Chastain, Nicholas Hoult e molti altri compongono un cast di attori di primissimo livello, sempre all’altezza della situazione.

Le prove recitative sono decisamente positive e ogni professionista incarna al meglio il proprio alter-ego mutante, con i suoi problemi, traumi e abilità semi-divine. Senza alcun dubbio, uno dei punti forte della produzione e in generale della serie.

Regia ed effetti speciali

Le scene d’azione, ovviamente molto presenti, sono sempre gestite in maniera egregia dal regista Simon Kinberg. Le gesta e le battaglie tra i mutanti mettono in mostra un comparto di effetti speciali ottimo, al passo con i tempi e che, soprattutto, sa quando esagerare e quando no, proponendo nelle giuste occasioni virtuosismi degni di nota.

I movimenti dei personaggi sono sempre chiari, mai confusionari, e le animazioni legate ai poteri sempre coerenti con l’ambiente circostante. I toni in generale sono drammatici, adulti, e non è presente la comicità tipica della saga Avengers. Ciò non toglie che la fotografia sia nella maggior parte dei casi ricca di colori e brillante.

In conclusione, mi sento di consigliare senza alcun timore X-Men: Dark Phoenix a tutti gli appassionati Marvel ma anche a chi è alla ricerca di buon film di intrattenimento, dai toni decisamente adulti e che non si perda unicamente in effetti speciali.

Rimane l’amaro in bocca per alcune figure che sarebbero potute essere trattate, con del tempo in più, in maniera molto più approfondita. 20th Century Fox e Marvel Entertainment si sono guadagnati una piena sufficienza, che con qualche azzardo in più avrebbe potuto tendere all’eccellenza.

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