La lotta di WhatsApp contro i messaggi indesiderati e le truffe si intensifica con una nuova misura in fase di test. L’applicazione di messaggistica, di proprietà di Meta, sta sperimentando una funzione che impone un limite massimo al numero di messaggi che un account può inviare senza ricevere una risposta dal destinatario. L’obiettivo è colpire in modo selettivo gli spammer e i mittenti di invii massivi, preservando l’esperienza dell’utente medio. La notizia, riportata originariamente da TechCrunch, segna un ulteriore passo nella strategia di sicurezza della piattaforma, che solo nella prima metà del 2025 ha bannato oltre 6,8 milioni di account fraudolenti.
Il meccanismo della nuova funzione anti-spam è progettato per essere preciso e trasparente. Il conteggio dei messaggi verso il limite stabilito include tutte le comunicazioni, sia quelle tra utenti privati che quelle provenienti da account aziendali. Vengono presi in considerazione anche i messaggi non letti che vengono inviati ripetutamente allo stesso contatto. Tuttavia, il sistema prevede una valvola di sicurezza: una singola risposta da parte del destinatario azzera completamente il conteggio per quella specifica conversazione, rimuovendo i messaggi precedenti dal calcolo mensile. Per garantire che gli utenti siano informati, WhatsApp ha integrato un sistema di notifica che avviserà gli account quando si stanno avvicinando alla soglia prestabilita.
L’utente standard, secondo quanto dichiarato dall’azienda, difficilmente verrà toccato da questa limitazione. La logica sottostante è che il comportamento di inviare messaggi in modo persistente a persone che non rispondono è atipico per un comune utilizzatore dell’app, mentre rappresenta una caratteristica distintiva delle campagne di spam e delle operazioni fraudolente. La sperimentazione di diverse soglie numeriche è attualmente in corso per trovare il bilanciamento perfetto che colpisca solo i malintenzionati senza intralciare le conversazioni legittime. Il test verrà attivato in diverse nazioni nelle prossime settimane per raccogliere dati utili alla calibrazione finale della funzione.
Un Percorso di Sicurezza in Evoluzione
Questa nuova misura non è un’azione isolata, ma si inserisce in un percorso più ampio di rafforzamento della sicurezza su WhatsApp. Già nel 2024, la piattaforma aveva introdotto importanti aggiornamenti per dare maggior controllo agli utenti. Tra questi, l’opzione per annullare facilmente l’iscrizione ai messaggi di marketing aziendali, un canale spesso abusato per l’invio di comunicazioni indesiderate. A partire da agosto, inoltre, WhatsApp ha iniziato a notificare agli utenti quando un contatto non salvato in rubrica li aggiunge a un gruppo, una pratica comune utilizzata dagli spammer per diffondere link fraudolenti o promozioni ingannevoli.
L’impegno di Meta nel contrastare gli abusi sulla sua piattaforma di messaggistica è testimoniato dai numeri. Il report sulla trasparenza di WhatsApp ha rivelato che, solo nella prima metà del 2025, sono stati disattivati oltre 6,8 milioni di account, molti dei quali collegati a centri specializzati in truffe e attività illecite. Queste azioni, combinate con lo sviluppo di nuove funzioni proattive come il limite di messaggi senza risposta, dimostrano una strategia a più livelli. L’obiettivo è sempre lo stesso: proteggere la comunità di oltre due miliardi di utenti mantenendo la semplicità e l’affidabilità che hanno reso WhatsApp uno strumento di comunicazione essenziale a livello globale.
La sfida per gli ingegneri di WhatsApp sarà quella di definire una soglia che risulti una barriera insormontabile per gli automi dello spam, ma completamente invisibile per gli utenti che utilizzano l’app in modo genuino. La sperimentazione in Paesi diversi è cruciale per comprendere le dinamiche di comunicazione in vari contesti culturali e sociali. Con l’evolversi delle minacce digitali, anche gli strumenti per contrastarle devono adattarsi, e questa nuova funzione rappresenta un tentativo intelligente di sfruttare un pattern comportamentale – la mancanza di risposta – come un indicatore affidabile di attività sospette.