La sicurezza dei propri dati su WhatsApp diventa più accessibile e intuitiva. Il popolare servizio di messaggistica ha annunciato l’arrivo dei backup crittografati con passkey, una nuova funzionalità che semplifica notevolmente l’utilizzo della crittografia end-to-end già esistente per la protezione delle conversazioni. Questo aggiornamento, in distribuzione graduale per iOS e Android, permetterà agli utenti di sfruttare i sistemi di sicurezza biometrici integrati nel proprio dispositivo, come l’impronta digitale o il riconoscimento facciale, sostituendo la necessità di creare o memorizzare una complessa chiave di crittografia a 64 cifre.
L’implementazione avverrà, secondo le comunicazioni ufficiali, “gradualmente nelle prossime settimane e mesi”. L’obiettivo dichiarato è quello di “rendere più semplice applicare ai backup le stesse misure di sicurezza che già proteggono le chat e le chiamate personali”. Fino a questo momento, infatti, attivare la protezione end-to-end per i backup su Google Drive o iCloud richiedeva all’utente di farsi carico della gestione di una lunga sequenza numerica o di una password ad essa collegata, un passaggio spesso considerato macchinoso e potenzialmente rischioso in caso di smarrimento.
Come Funziona la Nuova Sicurezza con Passkey
Con l’introduzione delle passkey, questo ostacolo viene rimosso completamente. Il processo di autenticazione si sposta interamente sul dispositivo dell’utente, sfruttando i metodi di sblocco che ormai fanno parte della routine quotidiana. Invece di digitare una password complessa, sarà sufficiente utilizzare il sensore impronta digitale, la fotocamera per il riconoscimento facciale o semplicemente il codice di blocco dello smartphone per proteggere e accedere al proprio backup crittografato. Questo non solo rende l’operazione più rapida, ma anche intrinsecamente più sicura, eliminando il pericolo che una password possa essere intercettata, dimenticata o rubata.
Le passkey si stanno affermando come uno standard nel settore della sicurezza digitale. La loro forza risiede nel fatto che sostituiscono le tradizionali password, spesso vulnerabili, con metodi di autenticazione locali e legati in modo univoco al dispositivo fisico. WhatsApp aveva già compiuto un primo passo in questa direzione nel 2023, introducendo le passkey per l’accesso all’account stesso. Con questa nuova estensione ai backup, la piattaforma di Meta prosegue coerentemente il suo cammino verso una gestione completamente passwordless della protezione dei dati degli utenti.
Vantaggi per l’Utente e Procedura di Attivazione
Il beneficio principale di questo aggiornamento è duplice: da un lato, una sicurezza robusta e paragonabile a quella delle chat in tempo reale; dall’altro, una straordinaria semplicità d’uso. Gli utenti potranno finalmente proteggere i propri backup – che contengono l’intera storia delle conversazioni – senza doversi preoccupare di memorizzare chiavi crittografiche. Come sottolinea l’azienda, l’obiettivo è mantenere i dati “sempre protetti, accessibili e privati”.
Per attivare la funzione, il percorso da seguire è estremamente lineare. Una volta che l’aggiornamento sarà disponibile sul proprio account, sarà sufficiente recarsi nelle Impostazioni di WhatsApp, selezionare la voce “Chat”, poi “Backup delle chat” e infine “Backup crittografato end-to-end”. A quel punto, il sistema guiderà l’utente nella configurazione della passkey, che sarà associata in modo sicuro al dispositivo. Questo approccio rappresenta un significativo passo avanti nell’educazione alla sicurezza digitale, rendendo le migliori pratiche di protezione alla portata di tutti, anche di chi non possiede competenze tecniche specifiche.
Questa mossa di WhatsApp si inserisce in un contesto più ampio di attenzione crescente verso la privacy e la protezione dei dati personali nel mondo digitale. L’adozione di tecnologie come le passkey da parte di un gigante della comunicazione con miliardi di utenti non fa che accelerare la transizione verso un ecosistema digitale più sicuro e meno dipendente dalle password, unendosi agli sforzi simili di altre grandi aziende tecnologiche per standardizzare questo metodo di autenticazione.
