La compatibilità tra dispositivi Android e Apple Watch è da sempre un tabù nel mondo tech, ma Vivo sembra voler sfidare le convenzioni. Il brand cinese ha annunciato sul suo profilo Weibo che il nuovo smartphone pieghevole sarà “il primo telefono Android in grado di connettersi ad Apple Watch”. Un’affermazione audace, che solleva dubbi e curiosità sulla reale natura di questa integrazione.
Apple Watch e Android: un matrimonio impossibile? Apple non ha mai mostrato apertura verso l’accoppiamento tra i suoi orologi smart e dispositivi non iOS. L’ipotesi di una partnership diretta tra Vivo e Apple appare quindi remota, se non del tutto improbabile. Più plausibile è che Vivo stia lavorando a una soluzione alternativa, un “ponte” tecnologico che aggiri le limitazioni imposte da Cupertino.
Le funzionalità annunciate da Vivo
Secondo quanto riportato da Vivo, l’integrazione consentirà:
- Visualizzare chiamate in arrivo e messaggi di testo sull’Apple Watch
- Sincronizzare i dati sanitari registrati dall’orologio con l’app Vivo Health
- Accedere direttamente a iCloud dallo smartphone Android
- Utilizzare il dispositivo come monitor esteso per Mac
Queste ultime due funzionalità erano già state anticipate in precedenti comunicazioni del brand. La novità risiede nella presunta compatibilità con Apple Watch, che potrebbe rivoluzionare l’esperienza degli utenti Android fedeli al wearable di Apple.
Come funziona la connessione? Il mistero tecnico
La modalità esatta di connessione rimane avvolta nel mistero. Gli esperti ipotizzano che Vivo possa aver sviluppato:
- Un’app alternativa che media la comunicazione tra i dispositivi
- Un sistema che instrada i dati attraverso un iPhone, anche se non presente fisicamente
- Una soluzione cloud-based che aggira le limitazioni del Bluetooth
L’ispirazione per questo progetto sarebbe nata dopo il lancio dello X Fold3, quando un cliente – appassionato sia di Apple che di smartphone pieghevoli – aveva espresso frustrazione per l’incompatibilità tra il suo nuovo acquisto e l’Apple Watch Ultra.
“Prima di allora, l’intero mondo Android non era riuscito a risolvere il problema!”, ha dichiarato entusiasta Vivo. Tra poche settimane scopriremo se questa soluzione rappresenterà una svolta epocale o semplicemente un compromesso tecnologicamente limitato.