Tesla ha depositato presso l’Ufficio Brevetti e Marchi degli Stati Uniti (USPTO) due richieste di registrazione per i termini Robotaxi e Cybercab. Le domande riguardano sia il veicolo in sé che il servizio di trasporto che l’azienda intende offrire con questi mezzi. Tuttavia, l’USPTO ha già respinto una delle richieste relative a Robotaxi, definendola “meramente descrittiva”.
L’ufficio brevetti statunitense ha rifiutato la domanda per il marchio Robotaxi relativo al veicolo, sostenendo che il termine è già utilizzato da altre aziende per descrivere prodotti e servizi simili. Nonostante non esistano marchi identici già registrati, l’esaminatore ha giudicato la parola Robotaxi come “generica” nel contesto dei beni e servizi proposti da Tesla.
La possibilità di ricorso per Tesla
La buona notizia per Tesla è che il rifiuto non è definitivo. L’azienda ha tre mesi di tempo per presentare un ricorso, fornendo prove e argomentazioni a sostegno della propria richiesta. L’USPTO ha chiesto specificamente documentazione come:
- Schede tecniche e manuali di istruzioni
- Brochure e materiale pubblicitario
- Screenshot del sito web relativi ai servizi proposti
- Esempi d’uso del termine Robotaxi nei materiali aziendali
Inoltre, Tesla dovrà dimostrare se i concorrenti utilizzano già termini come “robo”, “robot” o “robotic” per promuovere servizi analoghi. Questa documentazione sarà cruciale per convincere l’ufficio brevetti a riconsiderare la decisione.
La situazione delle altre domande di marchio
Per quanto riguarda la seconda domanda relativa a Robotaxi – quella che copre il servizio di trasporto – l’USPTO non ha ancora preso una decisione definitiva. La situazione è più complessa invece per il termine Cybercab, dove le pratiche sono state bloccate a causa di altre aziende che hanno presentato richieste simili per marchi contenenti la parola “Cyber”.
Tra queste c’è un’azienda che ha depositato numerose domande per accessori aftermarket destinati al Cybertruck di Tesla. Questo crea un potenziale conflitto che potrebbe rendere più difficile per Tesla ottenere la registrazione del marchio Cybercab, almeno nella forma attualmente proposta.
L’intera vicenda dimostra quanto sia diventato competitivo il settore dei veicoli autonomi e dei servizi di mobilità del futuro. Tesla non è l’unica a puntare su queste tecnologie, e la battaglia per i marchi commerciali potrebbe essere solo l’inizio di una più ampia competizione sul mercato.