La tensione commerciale tra Stati Uniti e Cina torna a far tremare i mercati tecnologici globali. Secondo recenti report, l’iPhone 16 Pro Max da 1 TB potrebbe subire un aumento di prezzo ben superiore al 29% stimato inizialmente. Con un possibile incremento delle tariffe doganali fino al 104%, il prezzo finale potrebbe sfiorare cifre impensabili.
iPhone 16 Pro Max: da 1600 a oltre 2000 dollari?
Attualmente, il modello top di gamma iPhone 16 Pro Max da 1 TB, prodotto in Cina, ha un prezzo stimato di circa 1600 dollari. Tuttavia, se gli Stati Uniti decidessero di applicare un dazio del 54% – come ipotizzato dagli analisti – il prezzo finale salirebbe a 2062 dollari.
In precedenza, un’analisi UBS aveva calcolato un aumento massimo del 29%, ma le dichiarazioni dell’amministrazione Biden, rilasciate proprio ieri, lasciano intendere che le tariffe potrebbero superare anche il 100%, rendendo obsolete le stime più conservative.
In uno scenario estremo, Apple si troverebbe costretta ad alzare ulteriormente i prezzi o ad assorbire i costi, con effetti diretti sui margini di profitto.
Produzione fuori dalla Cina: India e Vietnam nel mirino
Apple, consapevole dei rischi legati alla produzione in Cina, ha già avviato una diversificazione delle catene produttive. In particolare, alcuni modelli di iPhone 16 Pro (128 GB) saranno prodotti in India, dove le tariffe di importazione verso gli Stati Uniti si attestano attorno al 26%. Ma attenzione: queste tariffe non si traducono direttamente in un rincaro completo sul prezzo finale.
Infatti, l’impatto sul prezzo di listino è stimato attorno al 12%, portando il prezzo da 1000 a circa 1120 dollari.
Apple Watch Ultra 2 e server AI: aumenti su tutta la linea
Anche i prodotti Apple realizzati in Vietnam, come l’Apple Watch Ultra 2, non sono esenti dalle tariffe. In questo caso, con un dazio del 46%, il prezzo potrebbe salire da 800 a 950 dollari.
Ma le conseguenze non finiscono qui. Anche le componenti non destinate alla vendita diretta, come i server AI fabbricati a Taiwan, subiranno un rincaro del 27%. Tali componenti sono essenziali per l’infrastruttura dell’intelligenza artificiale di Apple e, quindi, cruciali per il futuro dell’azienda nel settore tech.
Apple tra due fuochi: aumentare i prezzi o ridurre i profitti?
A questo punto, la domanda che tutti si pongono è: Apple scaricherà questi costi sui consumatori o li assorbirà riducendo i propri profitti?
L’azienda non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali, ma l’equilibrio tra mantenere competitivi i prezzi e preservare i margini di guadagno sarà sempre più difficile da mantenere.
Per gli utenti finali, questo potrebbe significare dover pagare molto di più per avere l’ultimo modello di iPhone o altri dispositivi Apple. In un mercato dove i prezzi degli smartphone premium superano già i 1500 dollari, ogni percentuale in più rappresenta una barriera importante all’acquisto.
Il 2025 sarà un anno di svolta per Apple?
La politica internazionale potrebbe ridefinire completamente il modo in cui Apple struttura la propria supply chain. La dipendenza dalla Cina, da tempo al centro delle critiche, è ora sotto i riflettori più che mai.
L’aumento potenziale dei prezzi per l’iPhone 16 Pro, così come per altri dispositivi Apple, potrebbe essere solo l’inizio di una trasformazione epocale per il colosso di Cupertino. Nel frattempo, i consumatori e gli investitori attendono con ansia di vedere quale sarà la prossima mossa di Apple in un contesto sempre più incerto e frammentato.