Nonostante le recenti speculazioni, non ci sono trattative in corso per una fusione tra Stellantis e Renault. A ribadirlo è stato John Elkann, presidente di Stellantis, durante il FT Future of the Car Summit di Londra. Le voci su un possibile accordo tra i due colossi automotive erano tornate alla ribalta dopo un’intervista congiunta tra Elkann e Luca de Meo, amministratore delegato di Renault, in cui i due manager avevano discusso del futuro dell’industria automobilistica europea.
Non stiamo discutendo di alcuna fusione: queste le parole chiare di Elkann, che hanno messo fine alle illazioni. Già a fine settembre 2024, lo stesso presidente di Stellantis aveva smentito categoricamente l’ipotesi di un’avvicinamento tra i due gruppi. Oggi, la conferma ufficiale arriva dal vertice londinese, chiudendo definitivamente il capitolo su una possibile operazione che, almeno per il momento, non è contemplata nei piani delle due aziende.
Il 2025: anno cruciale per l’auto europea
Se da un lato Elkann ha voluto spegnere sul nascere le voci di fusione, dall’altro ha colto l’occasione per ribadire alcuni concetti chiave emersi durante l’intervista con De Meo. Il 2025 sarà un anno decisivo per capire se l’Unione Europea vuole mantenere un ruolo da protagonista nell’industria automobilistica globale. Le sfide sono molteplici: da una parte la crescente pressione della Cina, dall’altra le politiche protezionistiche di Donald Trump, che potrebbero avere un impatto significativo sul settore.
Elkann ha sottolineato come l’Europa debba agire con decisione per non perdere terreno. Tra le priorità, c’è la necessità di rilanciare il segmento delle piccole auto (A e B), reso sempre meno accessibile dai costi crescenti legati alle normative. Sia Elkann che De Meo concordano sul fatto che una semplificazione normativa potrebbe permettere di produrre vetture più economiche, avvicinandole così al pubblico. Oggi, infatti, anche le auto più piccole sono diventate troppo costose per molti consumatori, rischiando di compromettere ulteriormente la competitività del mercato europeo.
L’appello dei due manager è chiaro: senza interventi mirati, l’Europa rischia di perdere la sua leadership nell’industria automotive. Il 2025 sarà l’anno della verità, in cui le istituzioni europee dovranno dimostrare di voler sostenere concretamente il settore, garantendone il futuro in uno scenario globale sempre più competitivo.