I repubblicani della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti stanno avanzando una proposta di legge che introdurrebbe una tassa annuale di 250 dollari per i proprietari di veicoli elettrici.
L’obiettivo dichiarato è contribuire al finanziamento della manutenzione stradale, colmando il deficit del Fondo Fiduciario Autostradale (Highway Trust Fund), stimato in 142 miliardi di dollari nei prossimi cinque anni.
La proposta, approvata dalla Commissione Trasporti e Infrastrutture con un voto di 36 a 30, fa parte di un più ampio pacchetto di riforma fiscale.
Le critiche alla proposta
Il testo iniziale prevedeva una tassa di registrazione di 20 dollari per tutti i veicoli, ma ha incontrato forti opposizioni bipartisan, incluso il leader democratico al Senato Chuck Schumer.
La versione attuale introduce invece una tassa di 250 dollari per i veicoli elettrici e 100 dollari per gli ibridi.
Gruppi di advocacy come l’Electrification Coalition criticano la misura come ingiusta: un’auto a benzina contribuisce in media con 88 dollari l’anno di tasse federali sul carburante, mentre la tassa proposta per le elettriche è quasi il triplo.
Secondo i calcoli, i proprietari di EV pagherebbero l’equivalente della tassa su 1.389 galloni di benzina, contro i 550 galloni medi annui di un’auto tradizionale.
Gli impatti sui diversi gruppi di automobilisti
Il disegno di legge potrebbe generare 40 miliardi di dollari in un decennio per il Fondo Autostradale, ma secondo Consumer Reports penalizzerebbe ingiustamente alcune categorie:
- Anziani, che percorrono meno chilometri ma pagherebbero la stessa tassa
- Proprietari di ibridi, che verserebbero il doppio rispetto a un’auto a benzina poco efficiente
- Anziani con ibridi, che pagherebbero tre volte tanto
Le disparità nella struttura delle tasse
La proposta include adeguamenti all’inflazione per le tasse su elettriche e ibride, ma non per i veicoli a combustione.
Questo significa che nel tempo il divario tra i contributi dei diversi tipi di veicoli potrebbe ampliarsi ulteriormente.
Il dibattito su come finanziare le infrastrutture nell’era della transizione elettrica si fa sempre più acceso, con posizioni diametralmente opposte tra chi vede la tassa come necessaria e chi la considera discriminatoria.