Dopo aver dominato le notizie sul mercato dei chip per più di 10 anni, Apple potrebbe vedere presto la fine della sua età dell’oro, per vari motivi.
Dal lancio dell’Apple A4 nel 2010, Apple ha gradualmente aumentato la sua capacità di progettare e produrre i propri chip. Possiamo citare in particolare la totale integrazione di una GPU interna dell’Apple A11 Bionic nel 2017 e, più recentemente, il lancio di successo nei suoi laptop con l’Apple M1 e M2. Tutto questo è stato fatto con grande successo, con Apple che spesso domina il mercato in termini di rapporto prestazioni/consumo.
Oggi i chip Apple equipaggiano quasi tutti i suoi prodotti: iPhone, iPad, Homepod, AirPods, Apple Watch o persino MacBook. Una pressione tremenda per un team di ingegneri sempre più teso mentre i primi fallimenti si profilano all’orizzonte.
Il Mac avrebbe avuto la priorità sull’iPhone
Marc Gurman, giornalista di Bloomberg, indica che il team dietro i chip Apple è spinto al limite con la progettazione simultanea di tutti i chip Apple M1, M1 Pro, M1 Max e M1 Ultra fino al chip M2. Nei prossimi 12 mesi, per seguire il programma pianificato da Apple, l’azienda avrebbe ancora molti chip nelle scatole: Apple A16, M2 Pro, M2 Max, M2 Ultra e S8. Per tenere il passo con questa domanda, si dice che il team abbia rallentato i prodotti previsti, inclusi Apple Watch e iPhone.
Come indica Marc Gurman, ci aspettiamo un iPhone 14 che sarebbe comunque dotato del chip A15, mentre solo l’iPhone 14 Pro avrebbe diritto al nuovo chip A16. Quest’ultimo non brillerebbe con un grande aumento delle prestazioni, inoltre. Lo stesso vale per l’Apple Watch, che sarebbe dotato di un chip Apple S8 dello stesso calibro dell’S7 e dell’S6 prima.
Apple sta perdendo il suo mojo?
Non solo, i nuovi modem pensati interamente da Apple per sostituire quelli di Qualcomm non sarebbero ancora pronti. Se qualcuno li aspettasse già nel 2022, ora sarebbe meglio contare almeno sul 2023. Secondo l’analista Ming-Chi Kuo, il design di questi modem sarebbe per il momento un amaro fallimento.
Questa perdita di slancio, questo fallimento e l’enorme pressione esercitata sulla squadra avrebbero inevitabilmente un costo umano. Il numero di burnout sarebbe esploso e negli ultimi anni Apple avrebbe perso un gran numero di ingegneri nel suo team. Pensiamo in particolare all’ex boss del team partito per Nuvia, azienda fondata da 3 ex dipendenti Apple e acquistata da Qualcomm per sviluppare un concorrente dell’Apple M1.
Apple ora offre un catalogo di prodotti molto ampio, senza precedenti per il marchio. Ora deve riuscire a far combaciare le capacità di queste squadre con questa strategia molto ambiziosa.