Google e Apple puntano allo spyware sviluppato da RCS LAb e utilizzato su smartphone e iPhone Android. Lo strumento è tuttavia ufficialmente descritto come un servizio di intercettazione legale messo a disposizione delle forze dell’ordine.
Ricordi il caso Pegasus? Nell’estate del 2021, lo spyware sviluppato dall’azienda israeliana NSO si è ritrovato sotto i riflettori e nel fuoco della critica. Venduto in 55 paesi, lo strumento, presentato come un prodotto dedicato ad essere utilizzato dalle forze dell’ordine nel contesto delle loro indagini, si sarebbe in realtà principalmente trovato coinvolto in storie di omicidi e sparizioni.
Giornalisti, oppositori politici, attivisti, capi di stato o di governo sarebbero stati così spiati utilizzando il software Pegasus in grado di infestare smartphone Android e iPhone. Apple era stata quindi particolarmente virulenta e di recente ha anche citato in giudizio NSO.
Google e Apple contro l’italiano RCS LAB
L’argomento è eminentemente sensibile. Adesso però Google lancia un nuovo alert, questa volta puntando il dito contro un’azienda italiana. Il colosso del web accusa il gruppo RCS Lab, con sede a Milano, di aver sviluppato spyware installabili su smartphone Android e iPhone. Lo spyware è stato utilizzato in Italia e Kazakistan, secondo Google.
Lo strumento RCS Lab spia i messaggi e l’elenco dei contatti degli smartphone infestati. Sarebbe anche in grado di leggere le password degli utenti. Google afferma di aver adottato misure per bloccare lo spyware su Android e avvisare gli utenti interessati. Apple ha rilasciato una dichiarazione simile per gli iPhone.
Governi malintenzionati?
Come sottolinea Reuters, “L’industria globale della produzione di spyware per i governi è in piena espansione e sempre più aziende stanno sviluppando strumenti di intercettazione per le forze dell’ordine”. Tuttavia, diversi elementi tendono a dimostrare che questi spyware vengono utilizzati da alcuni governi per reprimere i diritti umani.
“Questi fornitori consentono la proliferazione di strumenti di hacking pericolosi e armano i governi che non sarebbero in grado di sviluppare queste capacità internamente”, ha affermato un portavoce di Google.
RCS Lab nega ogni addebito
Il colosso americano pensa addirittura che gli hacker che utilizzavano lo spyware RCS LAB a volte lavorassero in collaborazione con il provider di servizi Internet delle vittime. In altre parole, Google suggerisce che alcuni hacker malintenzionati hanno collegamenti con i governi.
RCS Lab, dal canto suo, smentisce ogni pratica illecita. L’azienda italiana si definisce anche produttrice di tecnologie e servizi di “intercettazione legale”. L’azienda è orgogliosa di elaborare 10.000 bersagli intercettati al giorno in Europa.