Un anello da indossare sull’indice, capace di ascoltare i tuoi sussurri, organizzare le tue idee e instaurare una conversazione con un assistente personale. Non è fantascienza, ma la proposta di Sandbar, una startup fondata da due ex talenti di Meta, che con Stream Ring punta a ridefinire il concetto di wearable. Il dispositivo, definito “un mouse vocale”, non è un fitness tracker, ma uno strumento per la produttività e l’espressione personale, che promette di dare voce ai pensieri più fugaci. L’azienda ha recentemente annunciato l’apertura dei preordini, con spedizioni previste per l’inizio dell’estate prossima.
Il cuore del progetto Sandbar Stream Ring è l’integrazione profonda con un’intelligenza artificiale conversazionale. L’anello, dotato di un microfono sensibile e di un touchpad, permette di catturare appunti vocali semplicemente premendo a lungo sulla sua superficie. Un feedback aptico conferma l’avvenuta registrazione, rassicurando l’utente anche quando non può utilizzare le cuffie. La scelta progettuale di mantenere il microfono disattivato di default non è casuale: risponde a una precisa esigenza di privacy, garantendo che le conversazioni non vengano intercettate involontariamente.
Dall’anello all’app: un flusso di idee continuo
Una volta catturato, il pensiero vocale viene trasferito all’applicazione mobile Stream, disponibile per iOS. Qui entra in gioco l’assistente AI integrato, che non si limita a una semplice trascrizione. Il chatbot avvia un dialogo con l’utente, aiutandolo a rifinire, espandere e organizzare il pensiero iniziale in note strutturate. La particolarità è che queste note diventano un terreno di collaborazione: sia l’utente che l’intelligenza artificiale possono modificarle e arricchirle nel tempo. Per navigare tra i pensieri archiviati, l’app sfrutta un intuitivo gesto di “pinch to zoom”, che permette di visualizzare il flusso di idee in modo dinamico e non lineare.
Il livello di personalizzazione è un altro pilastro dell’esperienza. L’assistente vocale può essere configurato per imitare la voce del proprietario, creando un’interazione più naturale e familiare. Questo approccio, unito alla possibilità di interagire con l’AI anche in ambienti rumorosi tramite auricolari, trasforma Stream Ring da semplice dispositivo di registrazione in un vero e proprio compagno digitale.
Musica, controllo e un abbonamento per le funzioni avanzate
Oltre alla sua funzione primaria, la superficie dell’anello Sandbar Stream Ring funge da controller multimediale. Con semplici gesti, l’utente può riprodurre musica, mettere in pausa, saltare tracce o regolare il volume, integrandosi perfettamente nella routine di ascolto senza bisogno di estrarre lo smartphone. Per gli utenti più esigenti, Sandbar propone un abbonamento Pro opzionale, al costo di 10 dollari al mese. Questo piano sblocca chat e note illimitate e garantisce un accesso in anteprima alle nuove funzionalità man mano che vengono sviluppate.
Mina Fahmi, Amministratore Delegato di Sandbar, ha tenuto a precisare la filosofia aziendale in materia di dati. Gli utenti mantengono il controllo totale sulle proprie informazioni, protette da crittografia. L’azienda sta già lavorando per implementare l’esportazione dei dati verso piattaforme terze come Notion, ampliando così le possibilità di utilizzo e integrazione dell’ecosistema Stream Ring in flussi di lavoro professionali e personali.
Prezzi, finanziamenti e la visione di Sandbar
L’anello intelligente Sandbar Stream Ring sarà disponibile in due versioni: il modello in argento a 249 dollari e la variante in oro a 299 dollari. I preordini, aperti da oggi, includono in omaggio tre mesi di abbonamento Pro. Il dispositivo sarà prodotto in un’ampia gamma di misure, dalla taglia 5 alla 13, per adattarsi comodamente alla maggior parte delle dita. Per sostenere questo ambizioso progetto, Sandbar ha raccolto 13 milioni di dollari da un consorzio di investitori di alto profilo, tra cui True Ventures, Upfront Ventures e Betaworks. La visione dei fondatori, Mina Fahmi e Kirak Hong, è chiara: Stream Ring non deve essere solo un altro assistente o un gadget, ma un’interfaccia fluida e personale per l’espressione delle idee, dove l’utente rimane sempre al centro, in pieno controllo del proprio flusso di pensiero.
