Le ultime indiscrezioni sul Galaxy Z Flip7 sembrano trovare conferma nei recenti avvistamenti su Geekbench, dove il prossimo pieghevole di Samsung è stato testato con il nuovo SoC Exynos 2500. A differenza dei precedenti rumor, questa volta il chip Samsung potrebbe equipaggiare tutte le versioni del dispositivo, compresa quella statunitense (modello SM-F766U), segnando un deciso all-in della casa coreana.
I punteggi registrati su Geekbench rivelano prestazioni non proprio rivoluzionarie: 2.012 punti in single-core e 7.563 in multi-core, valori solo leggermente superiori allo Snapdragon 8 Gen 3 dello Z Flip6. Restano però da valutare aspetti cruciali come l’efficienza energetica e le potenzialità della GPU Xclipse 950, sviluppata in collaborazione con AMD su architettura RDNA 3.5.
Architettura e specifiche tecniche dell’Exynos 2500
L’Exynos 2500 si presenta con una configurazione deca-core:
- 1 core prime Cortex-X925 a 3,3 GHz
- 2 core Cortex-A725 a 2,75 GHz
- 5 core Cortex-A725 a 2,36 GHz
- 2 core Cortex-A520 a 1,8 GHz
Sebbene Samsung abbia integrato i core ARM di ultima generazione, le scelte progettuali appaiono conservative. La frequenza del core prime X925 è significativamente più bassa rispetto ai 4 GHz raggiunti dai chip concorrenti, mentre l’inclusione dei core A520 – assenti negli altri SoC premium – suggerisce un approccio cauto all’efficienza.
Prestazioni e confronto con la concorrenza
I benchmark preliminari dipingono uno scenario in cui l’Exynos 2500 potrebbe trovarsi in difficoltà contro i rivali. Le prestazioni single-core, in particolare, sembrano allinearsi più a quelle dello Snapdragon 8 Gen 3 che non all’8 Elite, sollevando dubbi sulla capacità di Samsung di colmare il gap con Qualcomm.
Tuttavia, il passaggio al processo produttivo a 3 nm e l’integrazione della nuova GPU potrebbero riservare sorprese in termini di efficienza e prestazioni grafiche. Come sempre, sarà fondamentale testare il chip in condizioni reali per valutarne appieno le potenzialità.
Con il lancio del Galaxy Z Flip7 previsto per la seconda metà del 2024, Samsung ha ancora tempo per ottimizzare il software e sfruttare al meglio l’hardware. Ma i dati attuali non lasciano presagire quel salto generazionale che molti si aspettavano dal primo SoC a 3 nm del produttore coreano.