Secondo le ultime indiscrezioni diffuse dal noto leaker Ice Universe, Samsung avrebbe intenzione di mantenere lo stesso sensore per il teleobiettivo 5x sui suoi modelli Ultra fino al 2028. Questa scelta strategica, che punta sulla continuità tecnologica piuttosto che su un’innovazione radicale, arriva in un momento di forte competizione nel mercato degli smartphone premium, con Apple pronta a lanciare nuove soluzioni per lo zoom con la serie iPhone 17 Pro. La decisione del colosso sudcoreano delinea quindi un percorso di evoluzione più graduale per la fotocamera dei suoi dispositivi di punta, suscitando reazioni contrastanti tra gli appassionati e gli analisti del settore.
La fonte, rinomata per la sua affidabilità nel divulgare informazioni riservate sul mondo della tecnologia, suggerisce che il sensore da 48 MP con dimensioni di 1/2,52 pollici debba essere impiegato per un ciclo di quattro anni consecutivi. Il suo esordio è avvenuto con il Galaxy S24 Ultra presentato nel 2024 e la sua presenza è già confermata per i modelli S25 Ultra, S26 Ultra e S27 Ultra, previsto per il 2027. Questo piano operativo implica un blocco dell’innovazione hardware per questo componente specifico per un periodo piuttosto lungo, andando contro l’aspettativa generale di un aggiornamento biennale o triennale volto a migliorare costantemente la resa fotografica, specialmente negli ingrandimenti a media distanza.
Il confronto tecnico con la concorrenza Apple
La mossa di Samsung acquista un significato particolare se confrontata con le strategie della diretta concorrente Apple. La serie iPhone 17 Pro, infatti, dovrebbe impiegare un modulo teleobiettivo dalle specifiche in parte simili, sempre da 48 MP e con sensore da 1/2,52 pollici, ma caratterizzato da un’apertura più luminosa di f/2.8 e da uno zoom ottico leggermente inferiore, fissato a 4x (equivalente a una lunghezza focale di 100 mm). La soluzione attuale di Samsung sul Galaxy S25 Ultra, invece, raggiunge un ingrandimento 5x (111 mm) a scapito di un’apertura più chiusa, f/3.4, che limita la quantità di luce catturata.
Su base puramente tecnica, la configurazione di Apple possiederebbe un vantaggio in condizioni di luce scarsa, garantendo una migliore capacità di acquisizione della luce e, di conseguenza, dettagli più nitidi e un rumore digitale inferiore nelle foto scattate al crepuscolo o in interni. Samsung punta tutto sulla portata dello zoom, sacrificando parzialmente le performance in low-light. Questo trade-off diventerà sempre più evidente man mano che la concorrenza progredirà, lasciando sul campo un interrogativo sulla capacità del sensore attuale di rimanere competitivo fino al 2028.
Non solo il teleobiettivo: anche il sensore principale resta
La filosofia della continuità tecnologica sembra applicarsi anche ad altri componenti fotografici cruciali. Il sensore principale ISOCELL HP2 da 200 MP, introdotto per la prima volta con il Galaxy S23 Ultra, continuerà infatti a essere il cuore del sistema di imaging almeno fino al Galaxy S26 Ultra del 2026. Sebbene questo sensore sia ancora considerato molto performante e versatile, inizia inevitabilmente a mostrare i segni del tempo, soprattutto se paragonato all’offerta aggressiva dei produttori cinesi.
Brand come vivo e Xiaomi, con i loro ultimi top di gamma, stanno superando Samsung in termini di qualità d’immagine grazie all’adozione di sensori di dimensioni maggiori, in grado di catturare molta più luce. In alcuni casi, questi stessi produttori abbinano ai loro teleobiettivi 5x lo stesso sensore da 200 MP che Samsung utilizza come fotocamera principale, un dettaglio che evidenzia il divario innovativo che si sta creando in alcuni segmenti del mercato.
Possibili evoluzioni: non solo sensori ma anche ottiche
Nonostante la scelta di mantenere gli stessi sensori, Samsung potrebbe comunque apportare miglioramenti significativi attraverso l’ottimizzazione del software di elaborazione delle immagini e, soprattutto, agendo sulle lenti. Per il Galaxy S26 Ultra, infatti, circolano voci che ipotizzano l’adozione di aperture del diaframma più ampie: si parla di f/1.4 per il sensore principale e di f/2.8 per il teleobiettivo da 5x. Un’apertura più luminosa per il modulo tele consentirebbe di compensare parzialmente le limitazioni del sensore, migliorando le prestazioni in condizioni di luce ambientale ridotta senza stravolgerne l’architettura hardware di base.
Questo approccio incrementale permetterebbe a Samsung di contenere i costi di ricerca, sviluppo e produzione, mantenendo al contempo un elevato standard qualitativo. Tuttavia, resta da vedere se sarà sufficiente per competere con le innovazioni più radicali che Apple e i brand cinesi sono pronti a svelare nel prossimo futuro. La sfida fotografica negli smartphone di fascia alta si giocherà sempre di più sull’integrazione tra hardware all’avanguardia e software intelligente, un terreno su cui Samsung ha tradizionalmente dimostrato grande forza. La scelta di rallentare il ricambio hardware dei sensori rappresenta una scommessa audace, il cui esito dipenderà dalla capacità dell’azienda di estrarre il massimo potenziale da componenti ormai maturi.