Il panorama dei chipset per i prossimi flagship Samsung potrebbe subire una svolta epocale. Secondo le ultime indiscrezioni, l’intera serie Galaxy S26, incluso il modello di punta S26 Ultra, potrebbe abbandonare i processori Qualcomm Snapdragon per affidarsi esclusivamente al chipset di casa, l’Exynos 2600. Una scelta che segnerebbe un punto di rottura decisivo dopo quattro anni di doppia fornitura e che sta già scatenando un vivace dibattito tra gli appassionati del brand sudcoreano.
Mentre l’utilizzo dell’Exynos 2600 per i modelli Galaxy S26 Pro e Galaxy S26+ era considerato ormai un dato di fatto, la speranza per molti era riposta nella versione Ultra. Il top di gamma, che tradizionalmente registra i volumi di vendita più alti, è sempre stato associato alle massime prestazioni garantite dallo Snapdragon. Un recente report, tuttavia, sembra sfatare questa ipotesi, indicando che Samsung potrebbe implementare il proprio sistema su chip su tutta la gamma in arrivo, senza eccezioni.
Questa decisione, se confermata, rappresenterebbe la prima volta in quattro anni che il modello di vertice della serie S rinuncia al chip Qualcomm. La mossa è particolarmente coraggiosa, considerando che la percezione delle precedenti generazioni di processori Exynos non è sempre stata positiva tra la community, che spesso ha lamentato prestazioni inferiori e problemi di efficienza energetica rispetto alle controparti Snapdragon. Per Samsung, convincere il mercato più esigente richiederà dati concreti e prestazioni ineccepibili.
Exynos 2600: I numeri del possibile sorpasso su Snapdragon
Cosa potrebbe aver spinto Samsung a una scelta così radicale? La risposta sembra risiedere nei dati emersi dai test interni sul nuovo Exynos 2600. Le prestazioni, a quanto riferito, mostrerebbero un salto di qualità tale da giustificare l’abbandono del partner di lunga data. Il rapporto menziona numeri impressionanti: la potenza di elaborazione per l’intelligenza artificiale del processore Exynos 2600 sarebbe addirittura sei volte superiore a quella dell’ultimo chipset Apple. Un dato che, da solo, posizionerebbe Samsung all’avanguardia in un settore sempre più cruciale per gli smartphone di alta gamma.
Ma i miglioramenti non si fermano qui. Le prestazioni della CPU vedrebbero un incremento del 15%, mentre la parte grafica, la GPU, registrerebbe un balzo in avanti fino al 75%. Il confronto diretto con il presunto rivale, il Qualcomm Snapdragon 8 Elite Gen 5, sarebbe altrettanto favorevole: l’Exynos 2600 mostrerebbe un’elaborazione AI superiore del 30% e prestazioni GPU migliori fino al 29%. Se questi dati fossero confermati, il chipset di Samsung non sarebbe più un’alternativa di secondo piano, ma diventerebbe il nuovo riferimento per le prestazioni mobili.
Il segreto dietro le prestazioni: un modem separato
La domanda che sorge spontanea è come Samsung sia riuscita a ottenere un simile miglioramento in una sola generazione. La chiave del successo, secondo il report, risiederebbe in una scelta progettuale audace: l’integrazione di un chip modem autonomo, separato dal resto del system-on-chip. Questa architettura, sebbene non nuova nel settore, ha liberato spazio fisico prezioso all’interno del package del processore.
Lo spazio guadagnato è stato quindi riallocato per potenziare i componenti principali, ovvero l’unità di elaborazione centrale e quella grafica. Un aumento dell’area fisica dedicata a CPU e GPU si traduce direttamente in un maggior numero di transistor e in capacità di calcolo superiori, spiegando in parte i sostanziali incrementi prestazionali riportati. Questa strategia dimostra una volontà chiara da parte di Samsung di ottimizzare ogni aspetto del design per competere alla pari, se non superare, le soluzioni dei principali concorrenti.
Il quadro che emerge è quello di un’azienda determinata a riprendere il controllo completo dell’ecosistema hardware dei suoi dispositivi di punta. Affidarsi interamente all’Exynos 2600 per la serie Galaxy S26 non è solo una questione di prestazioni, ma anche una mossa strategica per ridurre i costi, ottimizzare l’integrazione tra hardware e software e differenziarsi ulteriormente nella feroce competizione del mercato smartphone. Tuttavia, è bene ricordare che queste informazioni provengono ancora da fonti non ufficiali. La veridicità completa e le prestazioni finali del dispositivo attendono la conferma ufficiale e i test di laboratorio indipendenti, che saranno cruciali per l’accoglienza del prodotto da parte di utenti e critica.