Zack Nelson, noto come “JerryRigEverything”, ha pubblicato il tanto atteso teardown del Samsung Galaxy S25 Edge, lo smartphone da 5,8 mm che sta facendo parlare di sé. Il video rivela nel dettaglio le soluzioni adottate dal colosso sudcoreano per raggiungere questa incredibile sottigliezza, mantenendo al contempo robustezza e prestazioni.
Uno degli elementi più interessanti emersi dall’analisi è il motorino del feedback aptico, posizionato dietro allo scanner di impronte digitali e significativamente più sottile rispetto alle versioni presenti negli altri modelli della serie S25. Samsung ha optato per una soluzione ingegnosa anche per la porta USB-C, che non presenta un involucro esterno tradizionale: è la stessa scocca in titanio a guidare il connettore.
Innovazioni termiche e strutturali
La vapor chamber del Galaxy S25 Edge rappresenta un altro punto di svolta: molto più larga ma estremamente sottile, è a diretto contatto con il SoC, eliminando la parte di telaio intermedia presente negli altri modelli. Il telaio stesso combina titanio e alluminio in una struttura stratificata: alluminio all’interno, uno strato sottilissimo di plastica e titanio all’esterno, nella giusta misura per garantire la necessaria rigidità strutturale.
I test di resistenza condotti da JerryRigEverything hanno dimostrato l’efficacia di questa soluzione, confermando come il dispositivo riesca a coniugare dimensioni ridotte e robustezza. Non mancano però le somiglianze con gli altri modelli della serie S25, a cominciare dalla batteria che risulta semplicemente appoggiata all’interno, senza adesivi o ancoraggi particolari, facilitando così eventuali operazioni di sostituzione.
Prospettive future e prestazioni sul mercato
Nonostante le indubbie innovazioni, il Galaxy S25 Edge non avrebbe debuttato con vendite esaltanti. Gli esperti del settore ritengono però che molte delle tecnologie introdotte con questo modello troveranno spazio nei prossimi dispositivi Samsung, in particolare nel tanto atteso Galaxy Z Fold7, che potrebbe finalmente ridurre lo spessore per competere con i rivali cinesi come Honor e OPPO.
L’approccio alla manutenzione rimane invariato rispetto ai precedenti modelli: per accedere all’interno del dispositivo è necessario applicare calore alla cover posteriore per indebolire l’adesivo che la tiene unita al resto della struttura. Una scelta che conferma come Samsung punti a bilanciare innovazione e praticità di riparazione, almeno per alcuni componenti fondamentali.