La Capitale si prepara a un cambiamento radicale nella mobilità urbana con l’introduzione del limite di velocità a 30 km/h in diverse aree della città.
L’obiettivo è ridurre gli incidenti stradali, come spiegato dall’Assessore alla Mobilità Eugenio Patané in un’intervista a AdnKronos.
Il piano prevede l’istituzione di “Zone 30” in 1000 strade locali e in alcune aree omogenee, a partire dal centro storico già da settembre.
Incidenti in aumento: serve un intervento urgente
Nonostante un lieve calo dei morti sulle strade, il numero di incidenti è in crescita.
Per questo motivo, l’amministrazione capitolina ha deciso di agire con misure drastiche, puntando sul rallentamento del traffico.
Zone 30 diventeranno la norma in molte strade secondarie e in zone urbanisticamente coerenti, come già avvenuto a Bologna, dove il 70% del territorio comunale ha questo limite.
Tuttavia, Roma adotterà un approccio più mirato, concentrandosi su aree specifiche.
Il centro storico sarà la prima “Zona 30”
A settembre è attesa la delibera che trasformerà il centro di Roma in un’area a velocità ridotta.
Già ad agosto partirà l’installazione della segnaletica nelle prime 52 strade interessate dal cambiamento.
La novità più rilevante riguarderà anche le arterie a scorrimento veloce come Corso Vittorio, Via Nazionale e Via del Teatro Marcello, dove si sono verificati gravi incidenti, alcuni con esito mortale.
Controlli più severi con autovelox e tutor
Oltre alle “Zone 30”, il Comune intensificherà i controlli sulla velocità.
Sono previsti 60 dispositivi fissi tra autovelox e tutor, oltre a 20 velox mobili gestiti dalla Polizia Locale.
Le prime installazioni avverranno a settembre in tre punti critici: la tangenziale vicino ai campi sportivi, Via Isacco Newton e Via del Mare.
Saranno inoltre attivati 15 nuovi Vista Red per sanzionare chi passa col semaforo rosso, operativi da novembre.
Una sfida per la mobilità romana
L’introduzione delle “Zone 30” rappresenta una svolta epocale per Roma, città nota per il traffico caotico.
L’amministrazione punta a bilanciare sicurezza e fluidità, consapevole delle differenze con realtà come Bologna.
Il successo del progetto dipenderà anche dall’educazione dei cittadini e dall’efficacia dei controlli.
Intanto, si attendono i primi risultati dopo l’avvio sperimentale nel centro storico.