Oggi mettiamo le mani su uno smartphone che punta tutto su autonomia, resistenza e fluidità: il Realme 14x. Con una batteria da 5000 mAh, un display a 120 Hz, e la certificazione IP64, questo dispositivo promette di essere un vero e proprio tank per l’uso quotidiano.
Recensione Realme 14x
In questa recensione analizzeremo design, prestazioni, batteria e fotocamere, per capire se vale davvero la pena acquistarlo. Sarà la scelta giusta nella sua fascia di prezzo? Scopriamolo insieme!
Unboxing e primo contatto
Come di consueto, partiamo dall’unboxing. La confezione del Realme 14x è piuttosto essenziale e rispecchia lo standard dei dispositivi di oggi. All’interno infatti troviamo:
- Una custodia in silicone trasparente, utile per proteggere il dispositivo senza alterarne il design.
- Una guida rapida ed uno strumento di espulsione SIM.
- Ed infine il cavo USB Type-C.
Appena preso in mano, il Realme 14x trasmette una sensazione di leggerezza, nonostante la batteria da 5000 mAh. Il peso di 190 grammi è ben distribuito e i bordi piatti lo rendono comodo da impugnare. Il design richiama gli altri modelli della serie, con una finitura cromatica che dona un tocco premium nonostante il retro sia in plastica.
Display: 120 Hz su un pannello HD+
Passiamo subito allo schermo, che è un LCD da 6,67 pollici con risoluzione HD+ e refresh rate a 120 Hz.
Un aspetto positivo è sicuramente la fluidità dell’interfaccia Realme UI 6.0 basata su Android 15 grazie alla frequenza di aggiornamento elevata, che migliora l’esperienza nell’uso quotidiano, soprattutto nello scrolling e nella navigazione tra le app.
Tuttavia, il pannello non è un OLED e si nota: i colori sono buoni ma non particolarmente vivaci, e la risoluzione 720p non è il massimo per un display di queste dimensioni.
Con una luminosità di 625 nits, il dispositivo rimane leggibile all’aperto, ma sotto la luce diretta del sole a volte si fatica a leggere il contenuto. Inoltre, manca il supporto Widevine L1, il che significa che lo streaming di contenuti su Netflix e altre piattaforme è limitato al 480p. Un dettaglio che potrebbe fare la differenza per chi guarda molte serie o film sullo smartphone.
Un altro punto che potrebbe lasciare con l’amaro in bocca alcuni utenti è l’audio, perché lo speaker è mono. Questo significa che il suono esce solo da un lato del telefono, rendendo l’esperienza meno immersiva rispetto ai dispositivi con doppi speaker stereo.
L’audio è sufficiente per chiamate e notifiche, ma quando si ascolta musica o si guardano video, si sente la mancanza di una maggiore spazialità del suono. A volumi alti, inoltre, tende a distorcere leggermente.
Prestazioni: Dimensity 6300 eMMC 5.1, bene ma non benissimo
Sotto la scocca troviamo il MediaTek Dimensity 6300, un processore a 6 nanometri che offre un discreto bilanciamento tra prestazioni ed efficienza energetica. Abbiamo poi 256 GB di storage e 8 GB di RAM, espandibili virtualmente fino a 16 GB tramite memoria aggiuntiva.
Un punto da sottolineare è che la memoria interna utilizza lo standard eMMC 5.1, che è più lento rispetto all’UFS 2.1 ormai presente su molti dispositivi economici. E questo potrebbe influenzare i tempi di caricamento delle app e la reattività generale del sistema.
Nell’uso quotidiano il telefono è fluido per le operazioni basilari, come navigazione web, social e streaming, ma si nota qualche rallentamento nei caricamenti. Per il gaming, i titoli più in voga sono sufficientemente giocabili, ma non aspettatevi un dispositivo pensato per i giocatori più esigenti.
Un aspetto positivo è la presenza di un sensore di prossimità fisico, una scelta ormai sempre più rara in questa fascia di prezzo, visto che molti produttori stanno optando per soluzioni virtuali, spesso meno affidabili.
Questo significa che non ci saranno problemi durante le chiamate, evitando situazioni fastidiose in cui il display rimane acceso e si rischia di attivare funzioni per errore.
Autonomia: il vero punto di forza
La batteria da 5000 mAh è senza dubbio uno dei punti più forti di questo smartphone. Grazie alla risoluzione ridotta del display e al processore efficiente, l’autonomia è impressionante:
- Fino a un giorno e mezzo, quasi due, con un utilizzo moderato.
- Circa un giorno e mezzo con un utilizzo intenso.
Peccato per la mancanza del caricatore che sicuramente avrebbe fatto comodo e avrebbe permesso a questo dispositivo di recuperare qualche punto. Per quanto riguarda la ricarica, il Realme 14x è compatibile con la ricarica cablata a 15W; quindi, per una ricarica completa richiede circa 1 ora e 30 minuti.
Fotocamere: un solo vero sensore da 50 MP
Sul retro troviamo un modulo fotografico con, all’apparenza, tre obiettivi, ma solo uno è realmente attivo: il sensore principale da 50 MP con supporto all’AI. Ovvero il primo in alto. Quello al centro è il sensore anti flickering, mentre l’ultimo è puramente decorativo.
Scusate lo sfogo ma questa pratica di aggiungere finti obiettivi per far sembrare il telefono più avanzato è qualcosa che proprio non sopporto, perché inganna l’utente meno esperto e crea aspettative che poi vengono deluse. Se metti tre fotocamere, devono essere tre fotocamere vere, altrimenti è solo marketing spinto all’estremo.
In ogni caso, le foto in buone condizioni di luce presentano dettagli nitidi, colori piacevoli e una discreta gamma dinamica. Di sera o quando la luminosità è scarsa la qualità cala, il rumore è ben visibile e si perdono tanti dettagli.
Per quanto riguarda invece la fotocamera frontale da 8 MP è sufficiente per selfie e videochiamate, ma si sarebbe potuto fare di più.
Dal punto di vista dei video, la fotocamera supporta la registrazione fino a 1080p a 30 fps sia per la principale che per la frontale. Sarebbe stato interessante avere almeno 1080p a 60 fps, considerando che alcuni concorrenti nella stessa fascia di prezzo offrono addirittura il 4K.
Resistenza: certificazione IP64 e durabilità
Un aspetto che distingue il Realme 14x da altri dispositivi della stessa fascia di prezzo è la certificazione militare per la resistenza agli urti, il che lo rende un’opzione interessante per chi cerca un telefono resistente per ambienti più difficili.
Possiede inoltre certificazione IP64, che garantisce una protezione avanzata contro polvere e spruzzi d’acqua.
Pro e Contro
Eccoci arrivati al punto che preferisco. Il vero succo di ogni recensione, dove in un batter d’occhio vediamo cosa mi è piaciuto di più e cosa meno del dispositivo protagonista della recensione.
Pro:
- Autonomia eccezionale, fino a due giorni di utilizzo.
- Display a 120 Hz, che garantisce una buona fluidità.
- Certificazione IP64 e resistenza militare.
- Design accattivante e peso ben distribuito.
Contro:
- Schermo solo HD+ e senza Widevine L1, limita lo streaming in alta qualità.
- Memoria eMMC 5.1, più lenta rispetto agli standard attuali.
- Fotocamere senza troppe pretese, con solo un vero sensore attivo.
- Nessuna registrazione video a 60 fps o 4K.
Conclusione: un buon battery phone con qualche limite
Realme 14x ha sicuramente qualche punto di forza, come la grande autonomia, il refresh rate a 120 Hz e l’ottima resistenza a urti e usura, che lo rende più resistente di molti concorrenti.
Tuttavia, ci sono anche diversi compromessi: display solo HD+, memoria eMMC più lenta e una fotocamera che non convince più di tanto.
Il prezzo di listino è di 239 euro, ma in fase di lancio, si può acquistare a 219 euro. Lo comprerei? No. Se avessi un budget più alto, punterei direttamente sul Realme 14 Pro, che offre un pacchetto più completo e senza compromessi così evidenti. Altrimenti, valuterei altre alternative.