Milioni di italiani tentano di accedere contemporaneamente sul sito dell’INPS per ottenere il bonus di 600 euro previsto dallo Stato e il sito collassa, andando offline e rendendo impossibile completare qualsiasi richiesta.
Arriva così la proposta di aiuto (ironica) da parte di Pornhub, che Twitta sul profilo dell’Istituto nazionale della previdenza sociale che è disposta ad offrire i suoi server per aiutarli a potenziare il sito.
Pornhub offre il suo aiuto all’INPS: scoppia l’ironia sul web
Pornhub
, il sito per adulti più famoso al mondo, conta in media circa 120 milioni di utenti ogni giorno. Per gestire un numero così elevato di visite, il sito si serve di potenti e numerosi server, che sino ad oggi hanno garantito sempre la massima stabilità.
L’INPS, invece, ha sempre contato un numero limitato di accessi e, evidentemente, non ha mai pensato di servirsi di server potenti e all’avanguardia. Eppure, in questi giorni particolari, avrebbe dovuto farlo.
Come era facilmente prevedibile, nella giornata di ieri tutti gli italiani ai quali spetta il bonus di 600 euro previsti dallo Stato si sono collegati contemporaneamente sul sito dell’INPS al fine di inoltrare la loro richiesta. Il risultato? La pagina web dell’Istituto è diventata dopo pochi minuti irraggiungibile.
I server dell’INPS infatti sono andati letteralmente in tilt, non riuscendo a reggere i circa 4 milioni di accessi temporanei. L’apice della caduta si è raggiunto nelle ore in cui, addirittura, le schede con i dati sensibili dei singoli richiedenti venivano pubblicati inconsapevolmente sul sito, apparendo sullo schermo di migliaia di utenti.
Innanzi ad una situazione così catastrofica e mal gestita, arriva così la proposta di aiuto da parte di Pornhub, il quale, man forte dei suoi potenti server, offre scherzosamente il suo supporto all’INPS con il seguente tweet.
Vorremmo offrirvi aiuto per potenziare il vostro sito grazie ai nostri server, contattateci
Inutile dire che successivamente si è scatenata l’ironia sui social, con migliaia di meme e battute in merito. L’Istituto di previdenza, nel frattempo, ancora non ha fornito risposte sull’accaduto.