L’intelligenza artificiale si appresta a trovare una nuova espressione fisica, grazie a una collaborazione di una certa portata. OpenAI compie un passo decisivo verso la creazione di hardware dedicato, attraverso l’acquisizione di io, la startup di dispositivi AI fondata da Jony Ive, l’ex mente del design Apple. L’operazione, forte di circa 6,5 miliardi di dollari in azioni e investimenti anteriori, imprime una nuova direzione allo sviluppo delle modalità con cui le persone e le macchine comunicano.
Mark Gurman di Bloomberg ha per primo diffuso la notizia di questa acquisizione, che porta a OpenAI non solo un team hardware di circa 55 ingegneri e designer, ma anche la guida creativa di Ive. Quest’ultimo, famoso per aver plasmato l’identità visiva di prodotti come iPhone, iPod e Mac, aveva lasciato Apple nel 2019 per dare vita alla società di design LoveFrom. LoveFrom, pur con la sua autonomia, si occuperà della progettazione dei prodotti OpenAI, comprese le interfacce software, in una fusione di estetica e funzionalità.
Una visione comune tra Jony Ive e Sam Altman
Jony Ive e Sam Altman, CEO di OpenAI, hanno coltivato questa visione comune in riservatezza per quasi due anni. Il loro scopo è sviluppare un dispositivo nativamente pensato per l’AI, capace di trasformare le modalità di interazione con la tecnologia. Ive ha descritto questa impresa come il punto di arrivo di un’esperienza trentennale. Altman ha indicato che si tratta di una evoluzione verso un fattore di forma più consono alla potenza dell’intelligenza artificiale.
Jony Ive, per conto di io, ha comunicato: “Ho la crescente sensazione che tutto ciò che ho imparato negli ultimi 30 anni mi abbia portato a questo momento. Se da un lato sono ansioso ed eccitato per la responsabilità del lavoro sostanziale che mi aspetta, dall’altro sono molto grato per l’opportunità di far parte di una collaborazione così importante. I valori e la visione di Sam e dei team di OpenAI e io sono di rara ispirazione”.
Il team di io e il futuro dell’hardware AI
Il nucleo di io comprende professionisti di grande esperienza provenienti da Apple, quali Evans Hankey, Tang Tan e Scott Cannon. Queste figure si integreranno in OpenAI come dipendenti, arricchendo l’azienda con una solida competenza nella progettazione e fabbricazione di hardware. La previsione per il lancio del primo prodotto è fissata per il 2026. Altman ha precisato che non si tratterà di un semplice rimpiazzo degli smartphone, ma di una proposta radicalmente nuova.
L’alleanza strategica matura in un periodo in cui Apple appare in una posizione di rincorsa nella gara dell’intelligenza artificiale. La sua piattaforma attuale necessita ancora di supporti esterni, come ChatGPT, per alcune funzioni. La partecipazione di Ive e dei suoi ex collaboratori Apple assume quindi una valenza speciale, poiché essi ora lavorano alla creazione di dispositivi che potrebbero, in prospettiva, porsi come diretti concorrenti dei prodotti più celebri di Cupertino.
La nuova sede e gli sviluppi futuri
La nuova divisione hardware avrà sede presso gli attuali uffici di io a San Francisco. OpenAI conferma inoltre il suo impegno a sostenere altre iniziative nel settore AI, tra cui una proposta di acquisizione da 3 miliardi di dollari per Windsurf, una startup attiva nella programmazione AI. Altman ha definito l’intesa con Ive “una cosa folle e ambiziosa da realizzare”, manifestando però la convinzione che i frutti di questa attesa ripagheranno l’impegno.