Dal 12 giugno 2024 entrano in vigore le nuove regole sugli autovelox, volute dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini. Il decreto, pubblicato in Gazzetta Ufficiale l’11 aprile scorso, mira a ridurre il caos legato all’utilizzo di questi dispositivi, dopo le polemiche sollevate da numerosi ricorsi presentati dagli automobilisti. Con l’estate alle porte e milioni di italiani pronti a mettersi in viaggio, le novità riguardano principalmente la localizzazione degli autovelox e i criteri per il loro utilizzo.
Le principali novità del decreto
La riforma punta a garantire un uso degli autovelox conforme alle esigenze di sicurezza stradale, prevenendo incidenti e tutelando gli utenti. A partire dal 12 giugno, i tratti di strada dove posizionare i dispositivi dovranno essere individuati con precisi criteri, togliendo ai Comuni la facoltà di decidere in autonomia. In particolare, sulle strade extraurbane secondarie, urbane di scorrimento e altre categorie specifiche, le postazioni di controllo potranno essere installate solo in presenza di determinate condizioni:
- Elevato livello di incidentalità
- Impossibilità di contestare immediatamente la violazione
- Velocità dei veicoli mediamente superiore ai limiti consentiti
Limiti di velocità e contestazioni immediate
Il decreto introduce per la prima volta una progressività nei limiti di velocità in base al tipo di strada. Inoltre, vieta l’installazione di autovelox dove il limite è ritenuto eccessivamente ridotto: inferiore a 50 km/h nelle strade urbane e con riduzioni superiori a 20 km/h rispetto al codice della strada per quelle extraurbane.
Un’altra novità riguarda l’utilizzo di dispositivi mobili: questi potranno essere impiegati solo se è possibile contestare immediatamente la violazione. In caso contrario, dovranno essere preferite postazioni fisse o mobili, ma debitamente visibili.
I Comuni hanno avuto un anno di tempo per adeguarsi alle nuove regole. Gli autovelox che non rispettano i requisiti previsti dal decreto dovranno essere spenti, aggiungendo ulteriore complessità a una gestione già considerata caotica da molte associazioni di automobilisti.
Per maggiori dettagli, è possibile consultare il testo completo del decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale.