La nuova piattaforma Meta AI ha introdotto un feed sociale che permette agli utenti di condividere pubblicamente i risultati delle interazioni con l’intelligenza artificiale.
Un esperimento che mescola elementi di Pinterest, Threads e prompt generativi, ma che solleva interrogativi sull’utilità pratica e sull’etica della condivisione pubblica.
Il sito Meta AI rappresenta una novità nel panorama dei chatbot, trasformando quella che era un’attività privata in un’esperienza condivisa.
Connor Hayes, VP di prodotto di Meta, ha spiegato a The Verge che l’obiettivo è mostrare ai principianti le potenzialità dell’AI generativa.
Tuttavia, scorrendo il feed emergono soprattutto prove casuali, errori divertenti e prompt ripetitivi che rivelano quanto gli utenti abbiano ancora difficoltà a interagire con questi strumenti.
Tra errori divertenti e limiti evidenti
Il feed è ricco di esempi che mettono in luce i difetti dell’AI generativa:
- Un utente chiede una stanza senza clown, ma l’AI produce comunque un clown deforme sul divano
- Un tentativo di imitare lo stile di Jackson Pollock fallisce miseramente
- Risposte banali a domande sulla nutrizione, facilmente reperibili con una ricerca tradizionale
Non mancano però momenti di genuino divertimento, come l’immagine generata di Gary Vaynerchuk che urla a un anziano “hai ancora tempo per farcela su Meta AI”.
Privacy e dubbi etici
La natura pubblica del feed solleva interrogativi sulla privacy:
Alcuni prompt sembrano pensieri privati, quasi confessioni terapeutiche condivise involontariamente.
Altri, come le tredici versioni di una “bellezza asiatica sensuale con aura da cattiva”, lasciano perplessi sulle reali intenzioni di condivisione.
Meta ha implementato diversi passaggi per evitare pubblicazioni accidentali, ma la domanda rimane: perché condividere pubblicamente certi contenuti?
Meta non è l’unica a sperimentare con feed social per l’AI:
- OpenAI starebbe lavorando a una versione simile per ChatGPT
- Grok, il chatbot di Elon Musk, è ora disponibile per tutti gli utenti di X
La sfida sarà convincere l’utente medio, non solo i primi adottatori, a utilizzare regolarmente questi strumenti.
Mentre gli appassionati di tecnologia trovano divertente esplorare i limiti dell’AI, per il grande pubblico manca ancora un motivo convincente per adottare massicciamente queste piattaforme.
Il feed di Meta AI rappresenta comunque un interessante esperimento antropologico, che mostra come le persone interagiscono con l’intelligenza artificiale quando sanno di essere osservate.