Google migliorerà presto la sua applicazione dell’assistente per aiutarla a riconoscere meglio le tue richieste. Per questo, l’azienda di Mountain View la guiderà nel suo apprendimento memorizzando la tua voce sul tuo telefono. L’obiettivo è rendere l’interazione tra l’IA e gli esseri umani molto più naturale.
L’Assistente Google sarà ancora più preciso quando si tratta di riconoscere le tue richieste? In ogni caso, questo è quanto suggerisce il codice sorgente dell’APK dissezionato da 9to5Google. Secondo il sito, Google memorizzerà i tuoi dati sul tuo smartphone per rendere l’IA ancora più precisa.
Questa funzione appare nel codice sorgente come “Riconoscimento vocale personalizzato”. Dovrebbe quindi arrivare per tutti nei prossimi mesi, almeno per gli utenti che utilizzano l’Assistente in lingua inglese.
Google Assistant vuole essere più preciso nelle richieste
Questa funzione dovrebbe probabilmente essere abilitata manualmente. Si tratta infatti di memorizzare i tuoi dati, e quindi la tua voce, sul tuo smartphone. L’obiettivo è utilizzare questi dati per aiutare l’assistente a riconoscere determinati schemi vocali, come la pronuncia di nomi e parole che dici spesso. Chiaramente, più si pronuncia un nome proprio, più l’applicazione sarà in grado di riconoscerlo, indipendentemente dall’intonazione.
Ovviamente, dovrai accettare che i tuoi dati vocali siano archiviati sul tuo telefono. Google promette che se attivi e poi spegni la funzione, tutte le informazioni salvate nel frattempo verranno cancellate del tutto. La questione della protezione dei dati personali è spinosa e lo studio di Mountain View non vuole correre alcun rischio su questo argomento. Parliamo qui di smartphone, ma la cosa potrebbe estendersi a tutti i terminali compatibili.
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Assistant è sempre stata una delle app di punta di Google e l’azienda vuole continuare a costruire su di essa in futuro. Ha recentemente annunciato che sta lavorando per rendere le interazioni più naturali, ad esempio riconoscendo le esitazioni degli utenti. Alcuni miglioramenti sono più visibili. Ad esempio, Nest Hub Max non richiede più di dire “OK Google” prima di ogni richiesta, poiché devi solo guardare lo schermo per attivarlo. È questo tipo di interazione che Google cerca di imporre a tutti questi prodotti: più naturali, meno forzati. Naturalmente, tutto ciò non riguardava la versione francese dell’applicazione… almeno non per il momento.
Fonte : 9to5Google