Trent’anni fa, il 4 dicembre 1995, Netscape Communications e Sun Microsystems pubblicavano un comunicato stampa congiunto per annunciare al mondo JavaScript, un linguaggio di scripting a oggetti progettato per creare applicazioni web interattive.
La genesi di questo strumento, oggi onnipresente, è leggendaria nel mondo della programmazione: nacque da una corsa frenetica di soli dieci giorni presso la pionieristica azienda di browser Netscape, dove l’ingegnere Brendan Eich assemblò un prototipo funzionante nel maggio del 1995.
Sebbene il linguaggio non venne distribuito pubblicamente fino a quel settembre e non raggiunse una versione 1.0 ufficiale prima del marzo 1996, i discendenti di quell’hack iniziale di dieci giorni ora sono in esecuzione su circa il 98,9% di tutti i siti web con codice lato client.
Questo dato trasforma JavaScript nel linguaggio di programmazione dominante del web, uno strumento la cui popolarità si è estesa ben oltre il browser per alimentare backend server, applicazioni mobili, software desktop e persino alcuni sistemi embedded.
Dalle origini alla supremazia globale
L’obiettivo di Netscape era creare un linguaggio di scripting che rendesse le pagine web dinamiche e interattive, qualcosa di leggero che potesse attrarre web designer e programmatori non professionisti.
Per realizzarlo, Brendan Eich attinse a diverse influenze: la sintassi venne modellata per assomigliare a un nuovo linguaggio di tendenza chiamato Java, principalmente per soddisfare la dirigenza di Netscape.
Tuttavia, le fondamenta concettuali presero in prestito idee da Scheme, un linguaggio che Eich ammirava, e da Self, da cui JavaScript ereditò il modello a oggetti basato su prototipi.
Questa fusione unica diede vita a uno strumento accessibile ma potente, che avrebbe plasmato l’esperienza utente online per decenni a venire.
Il partenariato per JavaScript riuscì a ottenere l’endorsement di 28 grandi aziende tecnologiche, ma, con un certo ironico distacco storico, quell’annuncio del dicembre 1995 oggi suona come un epitaffio per l’industria tech dell’epoca.
Tra le aziende firmatarie c’erano la Digital Equipment Corporation (assorbita da Compaq, poi da HP), Silicon Graphics Sun Microsystems, co-creatrice di JavaScript e proprietaria di Java, fu acquisita da Oracle nel 2010.
Sorprendentemente, JavaScript è sopravvissuto a tutte loro, evolvendosi e rafforzando la sua posizione di standard de facto.
Il mito dei dieci giorni e le conseguenze di uno sviluppo frenetico
La storia della creazione in dieci giorni è diventata parte del folklore della programmazione, ma tende a semplificare eccessivamente la cronologia reale.
Lo sprint di Eich produsse una demo funzionante, non un linguaggio finito e pronto per il mercato.
Nei mesi successivi, fino al rilascio pubblico e oltre, il team di Netscape continuò a perfezionare il design, aggiungendo funzionalità e correggendo problemi.
Questo sviluppo così accelerato lasciò in eredità a JavaScript alcune stranezze e inconsistenze di cui gli sviluppatori ancora oggi si lamentano.
Il flusso di modifiche e aggiunte era così intenso da irritare persino una delle figure più prominenti del settore all’epoca, Bill Gates, che in una nota interna a Microsoft espresse frustrazione per la rapidità con cui Netscape introduceva nuove funzionalità, costringendo gli altri a rincorrere.
Queste idiosincrasie iniziali, però, non ne frenarono l’adozione di massa, grazie anche alla decisione strategica di Microsoft di implementare un proprio dialetto, JScript, in Internet Explorer, innescando le cosiddette “guerre dei browser” ma contribuendo involontariamente a radicare il concetto di scripting nelle pagine web.
L’ecosistema moderno e il futuro del linguaggio
Oggi, JavaScript non è più solo un semplice linguaggio per animare menu a scomparsa.
È il cuore di un ecosistema tecnologico sterminato, che include runtime come Node.js per il lato server, framework potenti come React, Angular e Vue.js per interfacce utente complesse, e strumenti per lo sviluppo di applicazioni mobile e desktop cross-platform.
La sua comunità di sviluppatori è tra le più vaste e attive al mondo, come testimoniano i ripetuti primi posti nelle classifiche di popolarità degli indici come quello di Redmonk o di Stack Overflow.
Il linguaggio stesso è governato da un processo di standardizzazione rigoroso sotto l’egida di Ecma International, che attraverso il comitato tecnico TC39 gestisce l’evoluzione delle specifiche ECMAScript, garantendo stabilità e innovazione controllata.
Le recenti versioni del linguaggio hanno introdotto concetti moderni e sintassi più pulita, allontanandosi progressivamente dalle peculiarità più ostiche delle prime release.
Guardando al futuro, JavaScript si trova ad affrontare nuove sfide e opportunità, dal ruolo nelle applicazioni web progressive (PWA) all’integrazione con tecnologie emergenti come il WebAssembly.
La sua storia, iniziata in una corsa contro il tempo in un ufficio della Netscape, è la dimostrazione di come un’idea nata per uno scopo specifico possa, con la giusta combinazione di fattori tecnici e di mercato, trasformarsi in un pilastro fondamentale dell’esperienza digitale globale, capace di superare in longevità le stesse aziende che lo hanno lanciato.
