Huawei da anni persegue l’obiettivo di raggiungere una piena indipendenza tecnologica. Dopo aver sviluppato chip proprietari e avvicinarsi all’autonomia nel software, ora il colosso cinese punta a ridurre la dipendenza anche dai sensori fotografici, tradizionalmente forniti da Sony e Samsung. Secondo le ultime indiscrezioni, l’azienda starebbe lavorando a due nuovi sensori con tecnologia RYYB, pronti per debuttare sul prossimo Huawei Mate 80.
Digital Chat Station, uno dei più affidabili insider del mercato tech cinese, ha rivelato su Weibo che Huawei sta sviluppando due sensori fotografici: uno da un pollice e uno da 1/3 di pollice, entrambi con risoluzione da 50 megapixel. La vera novità risiede nell’utilizzo esclusivo della tecnologia RYYB (Red, Yellow, Yellow, Blue), già sperimentata in passato ma mai su componenti interamente prodotti in-house.
La rivoluzione RYYB: più luce, più sfide
I sensori tradizionali utilizzano uno schema RGGB (Red, Green, Green, Blue), dove i pixel verdi sono predominanti per replicare la sensibilità dell’occhio umano. Huawei ha scelto invece di sostituire i pixel verdi con quelli gialli, ottenendo così una maggiore capacità di catturare luce. Il giallo, essendo una combinazione di rosso e verde, permette infatti il passaggio di entrambe queste lunghezze d’onda.
Questa scelta tecnologica non è però priva di sfide. L’assenza di pixel verdi puri richiede un’elaborazione software più avanzata per ricostruire i colori in modo accurato. Tuttavia, i risultati ottenuti finora, come dimostrato dall’Huawei P30 Pro, hanno confermato la validità di questo approccio.
Il Mate 80 come banco di prova
Le fonti indicano che i nuovi sensori potrebbero debuttare già sul prossimo Huawei Mate 80, il cui lancio è previsto entro la fine dell’anno. Questo smartphone rappresenterà una vera e propria vetrina delle capacità tecnologiche dell’azienda, con un processore, sensori fotografici e produzione completamente cinesi.
Si tratterebbe di un ulteriore passo avanti nel percorso di autonomia tecnologica di Huawei, che con il Mate 70 aveva già raggiunto un traguardo storico con il primo chip interamente prodotto in Cina. Ora, con i sensori fotografici proprietari, il colosso di Shenzhen aggiungerebbe un altro tassello alla sua strategia di indipendenza.
Oltre alla divisione smartphone, Huawei sta facendo passi da gigante in altri settori tecnologici:
- Sviluppo di GPU dedicate all’intelligenza artificiale
- Produzione di uno dei migliori caricatori per auto elettriche
- Realizzazione del primo smartphone pieghevole triplo al mondo
- Completa indipendenza nel software
In un contesto di record di fatturato nonostante le sanzioni statunitensi, Huawei sta costruendo un ecosistema tecnologico sempre più autonomo, dimostrando come le sfide possano trasformarsi in opportunità per l’innovazione.