Il panorama della sicurezza mobile è in procinto di vivere una svolta epocale. GrapheneOS, il sistema operativo basato su Android noto per il suo approccio intransigente alla privacy e alla sicurezza, sta infatti lavorando al lancio dei suoi primi smartphone ufficiali. Secondo le ultime rivelazioni, i dispositivi, frutto di una partnership con un produttore di primo piano, sono attesi per il quarto trimestre del 2026 o l’inizio del 2027. Questo progetto segna un cambiamento strategico significativo per il sistema operativo, che storicamente ha limitato la sua disponibilità a una ristretta cerchia di hardware, principalmente i Google Pixel, offrendosi come ROM personalizzata da installare autonomamente. L’obiettivo dichiarato del team di sviluppo è creare dispositivi con il massimo focus su sicurezza, privacy e un supporto software esteso nel tempo, affrontando minacce avanzate come le vulnerabilità zero-day.
La roadmap verso i dispositivi ufficiali
Le tempistiche più precise sono emerse recentemente da un’intervista concessa dal community manager di GrapheneOS, noto come MetropleX, a David Bombal. In quell’occasione, è stato tracciato un orizzonte temporale che colloca l’arrivo dei primi telefoni con supporto nativo a GrapheneOS tra la fine del 2026 e l’inizio del 2027. È importante sottolineare che si tratta di una stima e che, come spesso accade nello sviluppo tecnologico, potrebbero verificarsi degli slittamenti. Tuttavia, questa dichiarazione fornisce per la prima volta un’indicazione concreta agli utenti e agli appassionati che da anni seguono il progetto. La collaborazione con un OEM (Original Equipment Manufacturer) di alto livello era stata confermata pubblicamente dal team circa un mese fa, ma solo ora si inizia a delineare il percorso che porterà questi dispositivi sul mercato.
Caratteristiche e strategia commerciale dei futuri smartphone
Sebbene l’identità del partner industriale rimanga avvolta nel mistero, il team di GrapheneOS ha fornito alcuni dettagli cruciali sulla filosofia progettuale. I futuri smartphone saranno basati su un System-on-Chip (SoC) Snapdragon di punta. La scelta di un hardware di alta gamma non è dettata da mere prestazioni, ma è funzionale all’obiettivo primario: la sicurezza. Processori più recenti e potenti integrano spesso tecnologie di sicurezza hardware più avanzate, che GrapheneOS intende sfruttare appieno per creare un ambiente il più possibile resistente agli attacchi. Inoltre, questa scelta è legata alla garanzia di supporto esteso, un elemento critico spesso trascurato dai produttori tradizionali. Per quanto riguarda la commercializzazione, la strategia non prevede la creazione di un brand di dispositivi completamente nuovo. I telefoni saranno invece una versione futura di un modello già esistente, come ad esempio un ipotetico Galaxy S27 o Galaxy S28, ma con GrapheneOS preinstallato come sistema operativo ufficiale. Saranno venduti in diversi Paesi a un prezzo paragonabile a quello dei Google Pixel, posizionandosi quindi nella fascia alta del mercato.
L’ecosistema attuale e il supporto per i Pixel 10
Mentre si lavora al futuro, il team di sviluppo non ha abbandonato l’ecosistema attuale. Una delle questioni più dibattute dalla community riguarda la mancata compatibilità immediata di GrapheneOS con la serie Pixel 10 di Google, nonostante la storica esclusività della ROM per i dispositivi Pixel. A mesi dal lancio dei nuovi smartphone di Google, il supporto ufficiale non è ancora stato implementato. Gli sviluppatori hanno fornito aggiornamenti puntuali sulle loro priorità. L’obiettivo attuale è completare il rilascio stabile della versione basata su Android 16 QPR1, di cui è già stata pubblicata una prima build non sperimentale con numerose modifiche al codice base. Solo in un secondo momento il team integrerà le patch di sicurezza mensili e si concentrerà sull’aggiunta del supporto per la serie Pixel 10. Le prime build sperimentali per questi dispositivi sono attese nelle prossime settimane. Tuttavia, un ulteriore fattore di potenziale ritardo è rappresentato da Google stessa: il prossimo lancio di Android 16 QPR2 e i possibili ritardi nella pubblicazione del codice sorgente su AOSP (Android Open Source Project) potrebbero richiedere del tempo aggiuntivo al team di GrapheneOS per ribasare l’intera propria ROM sul nuovo codice. Questo sforzo di bilanciamento tra sviluppo futuro e mantenimento del presente evidenzia le risorse limitate ma l’incredibile dedizione del progetto open-source. L’attesa per i dispositivi ufficiali del 2026/2027 è alta, poiché promettono di offrire finalmente un’esperienza sicura e privacy-oriented out-of-the-box, senza le complicazioni dell’installazione manuale di una ROM, potenzialmente aprendo questo tipo di tecnologia a un pubblico molto più ampio.
