Dopo mesi di indiscrezioni e voci di corridoio, arriva la conferma ufficiale: Google ha intenzione di fondere Chrome OS e Android in un’unica piattaforma. A rivelarlo è stato Sameer Samat, presidente dell’ecosistema Android, durante un’intervista a TechRadar. La mossa sembra ispirata al modello Apple, che ha costruito un ecosistema integrato tra dispositivi diversi.
Google prende lezioni da Apple
“Come mai usi MacBook Pro, Apple Watch e iPhone?” ha chiesto Sameer Samat al giornalista di TechRadar Lance Ulanoff. La domanda era un pretesto per annunciare la fusione tra Android e ChromeOS. Google vuole replicare l’approccio di Apple, dove smartphone, wearable e laptop comunicano senza soluzione di continuità.
“Te l’ho domandato perché in futuro uniremo ChromeOS e Android in un’unica piattaforma. Sono molto interessato a scoprire come le persone usano i loro laptop e fanno le cose in questo periodo” ha dichiarato Samat.
Anche se i dettagli tecnici sono ancora scarsi, è lecito aspettarsi una forte integrazione cross-device. Già un anno fa, Google aveva annunciato l’integrazione del kernel Android in ChromeOS, puntando a migliorare le prestazioni dell’intelligenza artificiale e la compatibilità tra dispositivi. Un primo passo verso il progetto più ambizioso ora confermato.
Ci vorrà ancora del tempo
Nonostante l’annuncio, l’unificazione tra Chrome OS e Android non avverrà nel breve periodo. Google dovrà affrontare sfide tecniche non indifferenti, considerando le differenze tra i due sistemi operativi. Chrome OS è pensato per dispositivi con tastiera fisica, mentre Android è ottimizzato per schermi touch.
Gli esperti ipotizzano che la fusione potrebbe avvenire gradualmente, con aggiornamenti incrementali che avvicineranno le due piattaforme. Tra le possibili novità, un’interfaccia utente più coerente e una migliore sincronizzazione tra app e servizi.
Il mercato dei laptop con Chrome OS è in crescita, soprattutto nel settore education e tra gli utenti che privilegiano semplicità e sicurezza. L’integrazione con Android potrebbe rendere questi dispositivi ancora più versatili, aprendo la strada a nuove funzionalità e a un’esperienza utente più fluida.
Restano però molte domande aperte, come il destino delle app Android su dispositivi Chrome OS e il livello di supporto per le periferiche. Google dovrà trovare un equilibrio tra innovazione e retrocompatibilità, per non deludere gli utenti esistenti.