Google punta nuovamente su dispositivi con memoria limitata per espandere il mercato delle Google TV. La strategia, annunciata durante l’evento I/O 2025, prevede collaborazioni con produttori per lanciare smart TV economiche con specifiche hardware ridotte. Una scelta che riaccende il dibattito sulle prestazioni nel lungo periodo, considerando i precedenti problematici di Android TV e Chromecast con risorse simili.
La storia si ripete: Google e l’hardware modesto
La relazione tra Google e dispositivi a basso costo è costellata di sfide. Android TV su hardware con 1,5 GB di RAM ha mostrato evidenti limiti dopo pochi anni di utilizzo, costringendo l’azienda a continui aggiornamenti correttivi. Il Chromecast con Google TV (HD), ritirato dal mercato, rappresenta l’esempio più recente: con soli 8 GB di storage e 1,5 GB di RAM, ha faticato a garantire un’esperienza fluida.
Nonostante questi precedenti, Shobana Radhakrishnan, senior director of engineering di Google, ha dichiarato durante l’I/O 2025 l’intenzione di lanciare TV “a pannello con bassa RAM, convenienti e affidabili”. Un approccio che solleva dubbi sulla sostenibilità nel tempo, considerando l’espansione prevista della piattaforma verso monitor e visori intelligenti.
Le ottimizzazioni software non bastano
Google ha dimostrato di saper migliorare le prestazioni attraverso aggiornamenti software, come nel caso del Chromecast HD. Tuttavia, questi interventi non possono compensare completamente i limiti imposti dall’hardware. Dispositivi con risorse limitate tendono a perdere reattività dopo 1-2 anni, soprattutto con l’arrivo di nuove funzionalità e app più esigenti.
L’implementazione di tecnologie come Gemini e l’evoluzione del sistema operativo richiederanno maggiori risorse. Senza specifiche minime più robuste, il rischio è che le Google TV economiche diventino presto obsolete, replicando i problemi già vissuti con Android TV.
Google TV Streamer: la prova che l’hardware conta
Il contrasto tra dispositivi a basso e alto costo è evidente confrontando il Chromecast HD con il Google TV Streamer. Quest’ultimo, equipaggiato con 4 GB di RAM e 32 GB di storage, offre prestazioni significativamente migliori:
- Avvio più rapido delle app
- Nessun problema di spazio di archiviazione
- Migliore gestione dei contenuti in streaming
- Reattività costante nel tempo
Questa differenza dimostra come specifiche generose possano tradursi in un’esperienza utente superiore, con evidenti vantaggi per la fidelizzazione dei consumatori.
Il dilemma tra diffusione e qualità
L’obiettivo di Google è chiaro: massimizzare la penetrazione di Google TV nel mercato attraverso dispositivi accessibili. Tuttavia, la scelta di privilegiare il prezzo basso rispetto alle prestazioni potrebbe rivelarsi controproducente nel lungo periodo.
Dispositivi che perdono fluidità con l’uso rischiano di danneggiare la reputazione dell’intero ecosistema Google TV. Al contrario, definire standard hardware più elevati garantirebbe un’esperienza coerente e duratura, rafforzando la fiducia degli utenti nella piattaforma.
La sfida per Google sarà trovare il giusto equilibrio tra accessibilità economica e qualità dell’esperienza, evitando di ripetere errori del passato che hanno compromesso la soddisfazione degli utenti di Android TV.