Una nuova svolta nel rapporto tra Apple e le app di terze parti: Google Traduttore può ora essere impostato come servizio di traduzione predefinito su iPhone e iPad. L’aggiornamento, reso possibile dalle nuove regole UE, offre maggiore libertà di scelta agli utenti iOS.
L’apertura di Apple ai servizi esterni
Il cambiamento arriva dopo l’aggiornamento iOS 18.4, che aveva già introdotto la possibilità di scegliere app non native per navigazione, posta elettronica e consultazione web. Ora anche la traduzione entra in questo elenco, permettendo agli utenti di sostituire l’app Traduci di Apple con Google Traduttore come opzione predefinita.
La mossa non nasce da una scelta volontaria di Apple, ma dalla necessità di conformarsi al Digital Markets Act (DMA), la normativa europea che impone ai giganti tecnologici di aprire i propri ecosistemi alla concorrenza. Lo stesso principio ha portato al passaggio degli iPhone al connettore USB-C nel 2024.
Come impostare Google Traduttore come predefinito
Per configurare Google Traduttore come servizio principale:
- Aprire le Impostazioni del dispositivo
- Selezionare “App”
- Toccare “App di default”
- Scegliere Google Traduttore sotto la voce “Traduzione”
Questa modifica permette di utilizzare Google Traduttore in modo integrato con il sistema, ad esempio quando si attivano traduzioni tramite Siri o dai menu contestuali.
Implicazioni per il futuro di iOS
L’arrivo di Google Traduttore come opzione predefinita potrebbe essere solo il primo passo verso un ecosistema iOS più aperto. Corrono voci su un’imminente possibilità di scegliere assistenti vocali alternativi a Siri, rispondendo alle critiche sulla sua efficacia.
Molti utenti accoglieranno positivamente queste novità, considerando Google Traduttore spesso più preciso e completo rispetto alla soluzione nativa di Apple. La trasformazione in atto segna un cambiamento epocale negli equilibri del mercato tecnologico, dove la concorrenza si giocherà sempre più sul merito dei servizi offerti piuttosto che sulle barriere artificiali.
Mentre Apple continua ad adeguarsi alle normative UE, è probabile assistere a ulteriori aperture nei prossimi anni, con più servizi di terze parti integrabili a livello di sistema su iPhone e iPad.