Google annuncia che il Play Store consentirà agli sviluppatori di app di utilizzare sistemi di fatturazione alternativi per gli utenti in Europa. Tuttavia, ci sono restrizioni associate a questa misura.
Nel marzo 2022, l’Europa ha approvato il DMA, o Digital Market Act. È un vero e proprio piccolo terremoto per il mondo tecnologico. È questo DMA che dovrebbe consentire a Messenger, WhatsApp, iMessage e altri servizi di messaggistica di diventare interoperabili. Questo accordo deve anche autorizzare l’installazione di store di applicazioni alternative.
Nell’ambito della DMA, Google ha quindi reagito. In un comunicato stampa pubblicato il 19 luglio 2022, Google annuncia l’apertura del sistema di pagamento per le applicazioni distribuite sul Play Store in Europa. Questa decisione è simile a quella adottata da Apple nei Paesi Bassi e in Corea del Sud.
Un provvedimento già criticato
In Europa, gli utenti del Google Play Store avranno in futuro diverse opzioni di pagamento per acquistare app o effettuare pagamenti in-app. Google consentirà agli sviluppatori di utilizzare sistemi di pagamento diversi dal proprio, ma si tratta di una concessione limitata.
Infatti, Google continua ad addebitare commissioni, la commissione del 15% sale al 12% e quella del 30% al 27%. A questi costi vanno aggiunti i costi dell’altro sistema di pagamento, che sarà senza dubbio più oneroso per sviluppatori e utenti. Inoltre, questa misura non si applica ai giochi, la categoria di app più redditizia nel Play Store.
Questa misura mostra che Google sta cambiando la sua strategia nei confronti delle autorità di regolamentazione e antitrust europee. Il gruppo americano ha ceduto alle pressioni delle autorità e preferisce fare concessioni piuttosto che impegnarsi in lunghe battaglie. Tuttavia, le restrizioni poste in essere limiteranno l’impatto di tale misura.
Congratulazioni a Google, che segue rapidamente Apple nell’introdurre la falsa fatturazione aperta in Europa, “consentendo” servizi di pagamento concorrenti ma eliminando la loro capacità di competere richiedendo il 27% delle entrate.
— Tim Sweeney (@TimSweeneyEpic) 19 luglio 2022
Il CEO di Epic Games, che ha intrapreso una battaglia legale con Apple e Google, ha reagito su Twitter: “Congratulazioni a Google, che ha subito seguito l’esempio di Apple per introdurre la fatturazione falsa aperta in Europa”.