A partire dall’8 luglio 2025, Google avvierà il rilascio di un aggiornamento obbligatorio per tutti i Pixel 6a, basato su Android 16.
La novità arriva dopo numerose segnalazioni da parte degli utenti relative a problemi di autonomia e include misure specifiche per mitigare il deterioramento della batteria su alcuni dispositivi.
L’azienda ha precisato che l’aggiornamento sarà installato automaticamente, ma le funzionalità di gestione energetica saranno attivate solo su determinati modelli.
Quali Pixel 6a saranno interessati dalle modifiche?
Google ha chiarito che le nuove impostazioni di gestione della batteria riguarderanno esclusivamente i dispositivi che:
- Sono stati identificati come “impattati” dal deterioramento della batteria
- Hanno superato i 400 cicli di carica, soglia che corrisponde a circa due anni di utilizzo medio
Per gli utenti che non rientrano in queste categorie, il comportamento della batteria resterà invariato.
Inoltre, un promemoria sarà inviato agli utenti che si avvicinano alla soglia dei 375 cicli, per prepararli all’eventuale attivazione delle modifiche.
Cosa cambia per i dispositivi colpiti?
L’aggiornamento introdurrà una nuova modalità di gestione energetica che potrebbe ridurre:
- La durata complessiva della batteria
- La velocità di ricarica
Tuttavia, Google ha previsto soluzioni concrete per gli utenti con dispositivi interessati dal problema:
- Sostituzione gratuita della batteria, disponibile sia nei centri assistenza autorizzati che tramite spedizione del dispositivo
- In alternativa, possibilità di ricevere un rimborso in denaro o un credito sconto sul Google Store per l’acquisto di un nuovo dispositivo Pixel
Come richiedere le compensazioni
Gli utenti che ritengono di avere diritto alle compensazioni dovranno registrarsi attraverso una pagina dedicata sul sito ufficiale di Google.
Dopo l’8 luglio 2025, sarà possibile verificare lo stato del proprio dispositivo e l’idoneità alle soluzioni proposte.
Questa iniziativa ricorda quanto già accaduto in passato con il Pixel 4a, quando Google aveva adottato misure simili per problemi legati alla batteria.