Con l’ultimo aggiornamento di Google Play Services, la funzione Trova il mio dispositivo scompare definitivamente dalle impostazioni Android, lasciando spazio al nuovo Find Hub annunciato da Google durante l’ultima edizione dell’I/O. Non si tratta di un semplice rebranding, ma di un’evoluzione con due importanti novità: la localizzazione di contatti e oggetti personali, ora separati in schede distinte, e il supporto alla tecnologia Ultra-Wideband (UWB).
Per visualizzare Find Hub al posto di Trova il mio dispositivo è necessario avere installato sul proprio smartphone la versione 25.20.37 di Google Play Services. Il controllo può essere effettuato accedendo a Impostazioni > Sicurezza e privacy e aggiornando il servizio qualora l’aggiornamento sia disponibile. Il roll out è in corso a livello globale e si concluderà presumibilmente nei prossimi giorni.
Le novità di Find Hub
Premendo su Find Hub si accede alle impostazioni del servizio, dove il nuovo toggle riporta “Consenti la localizzazione di tutti i dispositivi” al posto del precedente “Usa Trova il mio dispositivo”. Tra le altre modifiche:
- La voce del menu Pagina web Trova il mio dispositivo, posizionata in basso, è stata rinominata secondo la nuova terminologia
- Nella pagina Servizi Google, i due tab in alto sono ora Consigliati e Tutti i servizi
La tecnologia Ultra-Wideband (UWB) rappresenta una delle innovazioni più significative, permettendo non solo di conoscere la distanza dell’oggetto connesso, ma anche la sua direzione. Questo miglioramento è particolarmente utile per dispositivi come gli smart tag o altri oggetti connessi che supportano la tecnologia.
Come funziona la localizzazione di contatti e oggetti
Find Hub introduce una chiara distinzione tra la localizzazione di persone e quella di oggetti, organizzati in due schede separate. La funzionalità consente di:
- Condividere la propria posizione con amici e familiari
- Aggiungere partner esterni in un elenco in costante crescita
- Tracciare oggetti personali come smartphone, tablet o dispositivi connessi
L’integrazione con la tecnologia UWB migliora ulteriormente l’esperienza, offrendo indicazioni più precise per il ritrovamento di dispositivi smarriti. Google continua così a espandere il suo ecosistema di servizi legati alla localizzazione, in competizione con soluzioni simili offerte da Apple e altri player del settore.