Un’analisi del codice dell’applicazione ha svelato una nuova funzionalità in fase di sviluppo, denominata “Ritocco”, che promette di introdurre strumenti di precisione per modificare dettagli del viso come pelle, occhi, denti e labbra. La suite, attivabile tramite il download di un pacchetto aggiuntivo, sembra funzionare anche su foto di gruppo, riconoscendo automaticamente fino a sei volti. Mentre il rilascio ufficiale potrebbe essere imminente, resta da chiarire se l’accesso a queste potenti opzioni di editing sarà vincolato a un abbonamento a Gemini, il servizio di intelligenza artificiale avanzata di Google.
L’ecosistema di editing fotografico mobile è in costante evoluzione, e Google Foto sembra intenzionata a compiere un salto di qualità significativo. Secondo quanto scoperto dagli esperti di Android Authority, la versione 7.56.0.839465534 dell’app nasconde al suo interno una funzionalità sperimentale che potrebbe cambiare radicalmente il modo in cui gli utenti ritoccano i propri scatti. Si tratta di uno strumento dedicato, chiamato “Ritocco”, progettato per offrire un controllo granulare e professionale sui tratti del viso, un ambito in cui l’applicazione di Big G ha finora mostrato alcune lacune rispetto a concorrenti come Adobe Lightroom o app specifiche per selfie.
La funzione, rimasta dormiente nel codice da ottobre, è stata individuata e attivata, rivelando un’interfaccia e delle potenzialità che vanno ben oltre le semplici regolazioni di luminosità o colore oggi disponibili. Per accedervi, gli utenti dovranno posizionarsi nella sezione “Azioni” dell’editor di immagini e scaricare un componente aggiuntivo denominato “Touch Up”, un pacchetto da 16 MB la cui descrizione non lascia spazio a interpretazioni: il suo scopo è consentire il ritocco dei volti nelle fotografie.
Strumenti di precisione per un editing naturale
Una volta installato il pacchetto, si apre un pannello dedicato con una serie di cursori indipendenti, ciascuno associato a una specifica caratteristica del viso. Ogni parametro può essere regolato con un valore compreso tra 0 e 100, permettendo di dosare l’effetto in modo sottile e personalizzato. Le voci presenti nell’elenco sono:
- Smooth: per ammorbidire la texture della pelle e uniformare l’incarnato.
- Sotto gli occhi: mirato a attenuare le occhiaie e le ombre nella zona perioculare.
- Iride: per intensificare o schiarire il colore degli occhi.
- Denti: uno strumento per sbiancare e illuminare il sorriso.
- Sopracciglia: permette di definire e scurire le sopracciglia.
- Labbra: per saturare, definire o cambiare leggermente la tonalità delle labbra.
Questo approccio modulare rappresenta un deciso passo avanti rispetto agli strumenti “one-click” spesso disponibili, promettendo risultati più naturali e meno artefatti. La vera forza della funzione, tuttavia, non risiede solo nella precisione dei singoli strumenti, ma nella sua intelligenza applicativa.
Ritocco di gruppo e limiti del sistema
A differenza di molte soluzioni simili pensate esclusivamente per i selfie, il “Ritocco” di Google Foto è progettato per gestire anche fotografie con più persone. Il sistema di intelligenza artificiale integrato è in grado di rilevare automaticamente i volti presenti nello scatto e di applicare le modifiche a ciascuno di essi in maniera indipendente. Gli utenti potranno quindi selezionare un volto tra quelli identificati e regolarne i parametri senza che le modifiche influenzino gli altri soggetti.
Questa capacità ha però dei limiti ben definiti. Il supporto attuale si estende a un massimo di sei volti per fotografia. Se in un’immagine sono presenti più di sei persone, il sistema mostrerà una notifica per informare l’utente dell’impossibilità di procedere con il ritocco avanzato per tutti i soggetti. Un altro aspetto critico emerso dalle prime analisi è l’assenza di una modalità di selezione manuale dei volti. Ciò significa che l’utente non può indicare al software quale volto modificare se l’algoritmo di rilevamento non lo ha identificato correttamente o se, in un’immagine affollata, si desidera intervenire solo su una persona specifica ignorando quelle sullo sfondo.
Il nodo dell’abbonamento a Gemini
Una delle questioni più dibattute riguarda l’eventuale modello di business legato a questa innovazione. Fonti vicine allo sviluppo lasciano intendere che l’accesso alla suite completa di “Ritocco” potrebbe essere riservato agli abbonati di Gemini, il piano a pagamento che sblocca le funzionalità più avanzate dell’intelligenza artificiale di Google across i suoi prodotti. Se confermata, questa scelta seguirebbe una tendenza già vista in altri servizi, dove le feature più potenti e basate su modelli AI di ultima generazione diventano un valore aggiunto per i piani premium.
Al momento, Google non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali né sulla data di lancio della funzionalità né sui suoi eventuali requisiti di abbonamento. È bene ricordare che l’app Fotocamera di Google integra già da tempo alcune opzioni di ritocco basilari, soprattutto nella modalità Ritratto, ma si tratta di strumenti limitati e non paragonabili per granularità a quelli ora scoperti in Google Foto. L’integrazione di questi ultimi direttamente nella galleria e nel servizio di backup cloud rappresenterebbe un notevole upgrade, posizionando Google Foto come una piattaforma di editing a tutto tondo.
Le prove tecniche condotte indicano che lo strumento è già completamente funzionante, il che lascia presupporre che un annuncio ufficiale da parte di Google possa avvenire nell’arco delle prossime settimane, magari in concomitanza con un aggiornamento stabile dell’applicazione. L’arrivo del “Ritocco Viso” segnerebbe un momento importante per l’app, colmando una lacuna percepita dagli utenti più esigenti e alzando l’asticella della competizione nel sempre più affollato mercato dell’editing fotografico su dispositivi mobili.
