Di fronte alle conseguenze delle nuove tariffe imposte dagli Stati Uniti sotto l’amministrazione Trump, il Governo giapponese starebbe considerando un piano straordinario per sostenere i cittadini e stimolare l’economia nazionale.
L’idea è semplice quanto sorprendente: distribuire una somma di circa 350 dollari (pari a 50.000 yen) a ogni residente, indipendentemente dal reddito.
Questo provvedimento emergenziale, ancora in fase di proposta, riecheggia le misure adottate durante la pandemia, quando diversi paesi – Giappone incluso – stanziarono fondi per aiutare la popolazione.
Oggi, però, la motivazione è diversa: l’intento è quello di attenuare l’impatto delle cosiddette “Trump Tariffs” sull’economia domestica, proteggendo al contempo il potere d’acquisto dei cittadini giapponesi.
Un bonus dal valore simbolico: quanto una Nintendo Switch 2
La cifra proposta per la sovvenzione – 50.000 yen – corrisponde curiosamente al prezzo stimato della nuova Nintendo Switch 2, console che sarà lanciata nei prossimi mesi.
Un dettaglio che non è passato inosservato, soprattutto dopo che la stessa Nintendo ha annunciato di voler ridurre il prezzo della console di 115 dollari in Giappone, per sostenere i consumatori locali colpiti dall’aumento delle imposte.
Secondo le agenzie di stampa giapponesi, il piano di aiuti è attualmente allo stadio di bozza, ma gode già del sostegno di una parte consistente dell’esecutivo. Il Primo Ministro giapponese avrebbe definito le nuove tariffe un “problema critico” per l’economia e sottolineato la necessità di un intervento tempestivo.
Quando arriverà il bonus?
Se tutto procederà come previsto, il governo giapponese presenterà ufficialmente il disegno di legge in Parlamento nel mese di giugno 2025. La distribuzione dei fondi potrebbe avvenire già nel terzo trimestre dell’anno, coincidendo potenzialmente con il debutto commerciale della nuova console Nintendo.
Oltre a fungere da ammortizzatore per le famiglie, la misura ha anche lo scopo di stimolare la domanda interna in un periodo di incertezza globale, favorendo consumi e investimenti. In un mercato fortemente interconnesso, questa mossa potrebbe anche offrire un esempio da seguire per altre economie colpite dalle nuove tensioni commerciali tra Stati Uniti e Asia.
Il Giappone, dunque, si prepara a rispondere con pragmatismo e rapidità a un contesto internazionale sempre più instabile, cercando di proteggere non solo il portafoglio dei suoi cittadini, ma anche il dinamismo della sua economia.