La Federazione Nazionale Imprese di Concessionari e Agenti per la Vendita e l’Assistenza di Autoveicoli e Macchine Industriali esprime il suo pieno sostegno alla richiesta congiunta avanzata dai governi di Italia e Germania alla Commissione Europea. L’obiettivo è una revisione del regolamento sulle emissioni di anidride carbonica per autovetture e veicoli commerciali leggeri. L’associazione, rappresentante delle concessionarie italiane, apprezza e condivide il contenuto della lettera inviata dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, e dalla Viceministra dei Trasporti tedesca, Katherina Reiche. La missiva sollecita un cambio di rotta da parte di Bruxelles, chiedendo una transizione verde realmente sostenibile sotto il profilo ambientale, sociale ed economico, superando le rigidità ideologiche. L’urgenza di un intervento rapido è dettata dalla concorrenza internazionale che sta accelerando, rendendo indispensabile agire senza perdere tempo prezioso.
La posizione è stata pienamente approvata e sottoscritta da Federauto. A commento dell’iniziativa, il Presidente dell’associazione, Massimo Artusi, ha rilasciato una dichiarazione che sottolinea la ragionevolezza dell’approccio proposto. Artusi ha evidenziato come la richiesta di favorire l’apertura a tecnologie diverse, incluso l’impiego di carburanti rinnovabili dopo il 2035 anche in abbinamento a motorizzazioni ibride, rappresenti una posizione pragmatica. Questo approccio, a differenza della scelta finora perseguita basata sull’unica soluzione dell’full electric, si sgancia da preconcetti ideologici e dirigisti, tenendo invece concretamente conto dell’andamento reale del mercato e delle sue sensibilità.
Il Principio della Neutralità Tecnologica al Centro della Proposta
Il fulcro della richiesta italo-tedesca, e di conseguenza del sostegno di Federauto, risiede nel principio della neutralità tecnologica. Si tratta di un’indicazione che l’associazione, insieme ad altre realtà del settore automotive, promuove da tempo. L’idea è che la decarbonizzazione dei trasporti non debba passare obbligatoriamente per una sola tecnologia, ma debba essere perseguita attraverso un ventaglio di soluzioni che possano coesistere e competere. Questo permetterebbe di valutare sul campo le opzioni più efficienti e rispondenti alle esigenze dei consumatori, senza imporre dall’alto una scelta univoca che potrebbe rivelarsi non ottimale sotto diversi punti di vista, compreso quello industriale e occupazionale.
Le proposte avanzate dai due governi non sono isolate. Risultano, infatti, analoghe a quelle contenute nel Position Paper inviato alla Commissione Europea da Federauto stessa e dall’organizzazione europea dei concessionari del settore automotive, AECDR. Le associazioni dei concessionari, grazie al loro posizionamento strategico nella filiera e alla loro presenza capillare sul territorio a diretto contatto con la clientela, sono in grado di cogliere con anticipo e precisione le tendenze e le sensibilità del mercato. La loro visione, quindi, è considerata un termometro affidabile della reale preparazione dei consumatori ad accettare nuove tecnologie e dei tempi necessari per una transizione effettivamente sostenibile.
L’auspicio finale di Federauto è che la Commissione Europea decida di presentare una proposta di revisione del regolamento sulle emissioni di CO2 entro la fine di quest’anno, accogliendo le sollecitazioni dei ministri italiano e tedesco. Una tempestiva presa in carico di queste istanze sarebbe un segnale importante di pragmatismo e di attenzione alla competitività dell’industria automobilistica europea, nel più ampio contesto degli obiettivi di sostenibilità ambientale. La sfida della transizione ecologica richiede flessibilità e realismo, due elementi che la richiesta di revisione del regolamento intende promuovere per il futuro della mobilità in Italia e in Europa.