Una forte esplosione ha scosso la tranquillità della città di Lacey, nello stato di Washington (USA), nella notte appena trascorsa. Il luogo colpito? Una stazione Tesla Supercharger composta da 12 unità di ricarica.
Secondo quanto emerso, le prime indagini suggeriscono che l’esplosione sarebbe stata causata da un ordigno esplosivo artigianale, portando le autorità locali a parlare esplicitamente di sabotaggio.
FBI coinvolto nelle indagini: si parla di “terrorismo interno”
Le autorità non hanno perso tempo: la polizia di Lacey, in collaborazione con l’FBI, ha isolato l’intera area per condurre rilievi approfonditi. Il coinvolgimento diretto dell’FBI indica che il caso viene trattato con la massima priorità e che potrebbe rientrare nel quadro delle indagini su minacce contro infrastrutture critiche e attacchi classificabili come “terrorismo interno”.
“Siamo di fronte a un evento estremamente serio. Potrebbe trattarsi di un attacco deliberato alla rete energetica privata e alla mobilità elettrica”, ha affermato un portavoce dell’FBI.
Tesla reagisce: “Non mettete mano alle infrastrutture critiche”
Poche ore dopo l’accaduto, Tesla ha rilasciato una dichiarazione tramite il suo profilo ufficiale su X (ex Twitter):
“Le infrastrutture critiche devono essere rispettate. Le forze dell’ordine stanno analizzando le registrazioni delle telecamere di sicurezza. Il servizio sarà ripristinato il prima possibile.”
La stazione è stata temporaneamente chiusa, ma si prevede un rapido ritorno all’operatività non appena sarà garantita la sicurezza dell’impianto.
Crescono i sabotaggi contro Tesla: il caso Lacey è solo l’ultimo episodio
L’attacco avvenuto a Lacey non è isolato. Negli ultimi due mesi, si è registrato un aumento globale di proteste e atti vandalici contro Tesla, in particolare negli Stati Uniti. Secondo diverse fonti, queste azioni sarebbero legate a contestazioni politiche nei confronti del CEO Elon Musk.
Attacchi precedenti:
- Vetrine dei Tesla Store distrutte in diverse città americane.
- Auto incendiate in parcheggi pubblici.
- Colonnine di ricarica danneggiate o manomesse.
A causa di questa escalation di attacchi, l’FBI ha recentemente istituito una task force dedicata all’individuazione dei gruppi o individui responsabili. Questa iniziativa segnala il crescente allarme delle istituzioni federali verso la sicurezza delle infrastrutture elettriche e tecnologiche.
La mobilità elettrica nel mirino?
Se confermato l’uso di un ordigno esplosivo, l’attacco alla stazione Tesla di Lacey potrebbe rappresentare un punto di svolta nella percezione della sicurezza della mobilità elettrica. La crescente dipendenza da reti di ricarica rapide rende queste infrastrutture vulnerabili e potenzialmente obiettivi simbolici in un contesto politico sempre più polarizzato.
L’attacco a Lacey non è solo un problema per Tesla, ma un segnale d’allarme per l’intera industria dell’auto elettrica e per le agenzie che si occupano di sicurezza. Che si tratti di attivismo radicale, sabotaggio politico o puro vandalismo, le infrastrutture legate alla transizione energetica devono essere protette con maggiore attenzione.