La crisi delle forniture di terre rare dalla Cina sta mettendo in ginocchio l’industria automobilistica globale. Secondo gli ultimi rapporti, diverse fabbriche tedesche rischiano la chiusura entro luglio per mancanza di componenti essenziali, mentre i costruttori si affannano a cercare alternative. La Cina, principale produttrice mondiale, mantiene rigidi controlli sulle esportazioni, creando un effetto domino che potrebbe paralizzare interi settori industriali.
Allarme in Germania: fabbriche a rischio chiusura
Fonti industriali tedesche segnalano che alcuni stabilimenti potrebbero essere costretti a fermare la produzione già a metà luglio. La carenza di componenti contenenti terre rare sta spingendo i costruttori automobilistici a offerte sempre più alte pur di garantirsi le scorte necessarie. Alcune case sarebbero disposte a pagare qualsiasi prezzo per evitare l’arresto delle linee di assemblaggio.
La situazione ricorda da vicino la crisi dei semiconduttori del 2020-2021, ma con una differenza cruciale: questa volta il controllo completo della filiera è nelle mani di Pechino. Le terre rare sono infatti materiali strategici per la produzione di veicoli elettrici, ma anche di modelli tradizionali, essendo presenti in componenti come:
- Motori elettrici e batterie
- Sistemi di frenata avanzata
- Altiparlanti e sistemi audio
- Sensori di parcheggio e sicurezza
La posizione della Cina e le pressioni internazionali
Le autorità cinesi hanno recentemente intensificato i controlli sulle esportazioni di terre rare, citando motivi di sicurezza nazionale e protezione ambientale. Tuttavia, molti osservatori vedono in queste misure una leva geopolitica in un momento di forti tensioni commerciali con Occidente.
Gli Stati Uniti e l’Unione Europea stanno esercitando pressioni diplomatiche per ottenere un allentamento delle restrizioni. Parallelamente, si moltiplicano gli sforzi per diversificare le fonti di approvvigionamento, con progetti di estrazione in Australia, Africa e Sudamerica. Tuttavia, creare una filiera alternativa richiederà anni e investimenti miliardari.
L’impatto sull’industria automobilistica europea
In Europa, la situazione è particolarmente critica per i produttori tedeschi, che hanno già annunciato riduzioni temporanee della produzione. Ma il problema riguarda tutto il settore:
- Ritardi nelle consegne di veicoli nuovi
- Aumenti dei costi di produzione
- Rischio di licenziamenti nel settore componentistico
- Rallentamento nella transizione verso l’elettrico
L’Associazione Europea dei Costruttori di Automobili (ACEA) ha lanciato un appello urgente alle istituzioni UE per coordinare una risposta comune. Intanto, alcune case stanno valutando soluzioni temporanee come la riduzione degli optional o l’uso di materiali alternativi, con possibili ripercussioni sulla qualità e le prestazioni dei veicoli.