A gennaio, la Corea del Sud ha vissuto una delle notizie più attese degli ultimi anni: un timido aumento della natalità dopo quasi un decennio di declino demografico. Mentre il governo sperimenta misure per incentivare le nascite, come la distribuzione di carne premium alle neomamme, un’altra tendenza sta emergendo tra le famiglie coreane: i regali finanziari ai bambini.
Dall’orsacchiotto al portafoglio: in Corea del Sud, i tradizionali giocattoli stanno lasciando il posto a pacchetti azionari. Secondo i media locali, oltre 1,2 milioni di minori possiedono già conti d’investimento aperti con il consenso dei genitori. Un esempio emblematico è quello di Lee, un impiegato di 45 anni che da sette anni regala azioni al figlio in occasione del compleanno e della Festa del Bambino.
Educazione finanziaria fin dalla culla
L’obiettivo di questi genitori non è immediato, ma proiettato al lungo termine: familiarizzare i figli con concetti come dividendi, proprietà azionaria e interesse composto. Sebbene molti bambini preferiscano ancora i Pokémon alle azioni, i padri come Lee vedono in questa pratica un modo per costruire patrimonio e conoscenza economica fin dall’infanzia.
Vantaggi fiscali e strategie d’investimento
La scelta degli strumenti finanziari non è casuale: i preferiti sono ETF ad alto dividendo, fondi che replicano indici come l’S&P 500 e titoli blue-chip come Samsung Electronics, Tesla, Nvidia e Apple. A rendere ancora più attraente questa pratica sono i benefici fiscali: i genitori possono trasferire fino a 20 milioni di won (circa 14.000 euro) ogni dieci anni senza pagare tasse.
Un esempio citato dal Korean Times mostra come un investimento iniziale di 20 milioni di won, con un rendimento annuo del 7%, potrebbe trasformarsi in 70 milioni dopo 20 anni senza alcuna tassazione. Una prospettiva che sta cambiando la percezione di quando iniziare a costruire il proprio futuro economico.
L’interesse crescente tra gli adolescenti
La tendenza sta contagiando anche i più grandi: un sondaggio di Samsung Securities rivela che il 43% dei giovani tra i 17 e i 19 anni ha già un conto d’investimento, mentre il 58% pianifica di aprirne uno a breve. Secondo Hwang Sei-woon, ricercatore del Korea Capital Market Institute, questo fenomeno, seppur con importi limitati e sotto guida genitoriale, potrebbe rivoluzionare l’alfabetizzazione finanziaria delle nuove generazioni.
Le broker si rivolgono ai bambini
Di fronte a questo boom di piccoli investitori, le società di intermediazione stanno lanciando campagne mirate. In occasione della Festa del Bambino, aziende come Mirae Asset Securities, Samsung Securities e Kiwoom Securities hanno offerto bonus, gift card e commissioni ridotte per i minori che aprono il primo conto.
Kiwoom, che conta oltre 500.000 conti per minori, ha addirittura creato un canale YouTube educativo per insegnare finanza di base in modo divertente. Una strategia chiara: catturare gli investitori fin dalla più tenera età per costruire relazioni durature con il mercato.
Oltre il denaro: un cambiamento culturale
Questa tendenza rappresenta più di una semplice strategia finanziaria: segna un cambiamento nel modo in cui le famiglie coreane parlano di denaro. Ciò che era un tabù sta diventando parte del dialogo quotidiano tra genitori e figli. In una società storicamente orientata al risparmio e all’istruzione, la Corea del Sud sta trovando nuovi modi di trasmettere questi valori nel XXI secolo.
Se da un lato l’infanzia perde parte del suo carattere ludico, dall’altro si arricchisce di una nuova dimensione educativa. Come dimostrano questi genitori “visionari”, non è mai troppo presto per imparare a investire nel proprio futuro.