Oltre agli utenti classici, ci sono anche gli smanettoni a cui piace cambiare il proprio device in lungo e in largo. Se anche tu vorrai far parte dell’incredibile e variopinto mondo del modding, questa rubrica è la più adatta, perché tutto verrà scritto con un linguaggio abbastanza semplice e comprensibile a chiunque, senza però tralasciare termini tecnici per coloro che si vogliono addentrare un po’ di più in questa realtà.
Ebbene, tutto ha un inizio. Ci sono gli edifici che hanno le fondamenta, i libri che hanno l’introduzione e la vita che inizia. Anche nel modding si ha un punto cardine e iniziale, richiesto per quasi tutte le operazioni con le quali modificheremo a nostro piacimento il dispositivo.
Questo è il root.
Praticamente un utente normale ha delle limitazioni, ad esempio non può cambiare i tasti software (nel caso li abbia), il comportamento della CPU ecc., che però avendo i permessi di root si possono sbloccare e cambiare liberamente.
NOTA: CON LO SBLOCCO DEL BOOTLOADER E CON L’OTTENIMENTO DEI PERMESSI DI ROOT LA VOSTRA GARANZIA VERRA’ CON OGNI PROBABILITA’ INVALIDATA. PERCIO’ SEGUITE RIGOROSAMENTE LA GUIDA. IL TEAM DI PHONETODAY.IT NON SI ASSUME ALCUNA RESPONSABILITA’ DI EVENTUALI DANNI FATTI DURANTE IL PROCESSO. GRAZIE.
Vi serviranno un computer, il cavo USB/MicroUSB del vostro telefono, i suoi driver e un po’ di pazienza.
La prima cosa da fare è sbloccare il bootloader. Facendo ciò potremo utilizzare i comandi fastboot (che ho trovato molto utili nel mio percorso di modder) e accedere ai permessi di root. Alcuni telefoni ce l’hanno già sbloccato di fabbrica, ad esempio i Samsung, mentre altri no, come i Motorola. Nel primo caso ci sarà uno step in meno da fare (se avete un dispositivo Samsung saltate al secondo punto), nel secondo uno in più, ma niente di preoccupante.
1 – SBLOCCO DEL BOOTLOADER: COME SI FA
State attenti che sbloccando il bootloader vi si formatterà il telefono, perciò perderete tutte le app, info personali, immagini, video ecc. presenti sul dispostivo. Fate perciò un backup prima di fare questa operazione.
In realtà ogni produttore dovrebbe fornire una guida su come farlo, ma in caso non ci fosse, seguite questo metodo: scaricate i driver per fastboot e adb tramite questo link. Metteteli in una cartella apposita, poi tenete premuto SHIFT e cliccate con il tasto destro all’interno della cartella. Vi comparirà una voce “apri finestra di comando qui”, cliccatela. Va bene anche aprire un terminale per poi impartire i comandi dalla cartella dei driver usando il comando “cd <percorso dei driver>” .
Connettete il telefono/tablet al computer, andate nelle impostazioni sviluppatore (che potete sbloccare andando su Info di Sistema e tappando il numero build sette volte) per attivare l’USB debugging, che permetterà l’impartizione di comandi dal computer. Avviate il telefono nel bootloader tramite adb con il comando adb reboot bootloader oppure con i tasti fisici (la combinazione di tasti varia da telefono a telefono, ma di solito POWER+VOL GIU'[+HOME nei Samsung] funziona). Se non siete sicuri che il telefono sia collegato al computer potete digitare adb devices, e se ci sarà un output nel quale viene riportato che c’è un dispositivo connesso siete sicuri che è connesso correttamente. Se poi non siete ancora sicuri che il bootloader sia connesso correttamente potete digitare nel cmd fastboot device, il quale dovrebbe mostrare un output simile a quello di adb devices.
Comunque una volta giunti nel bootloader con il telefono connesso, bisogna digitare nella finestra di comando: “fastboot oem unlock “
Il codice vi verrà fornito dal produttore durante la guida sullo sblocco, ma nel caso non ci dovesse essere tale opportunità ci sono molti programmi che vi possono aiutare generandolo o trovando il codice per il vostro telefono (ad esempio DC-Unlocker). Fate estrema cautela a sceglierlo, dovete essere sicuri che corrisponda a quello del vostro device. Alcuni telefoni (come i Motorola) hanno bisogno di ottenere un codice che deve essere inviato al produttore, ma per quei casi seguite la guida fornita ufficialmente.
Se tutto è andato bene l’output nel terminale dovrebbe essere un “OKAY”, se invece è diverso qualcosa è andato storto. Inoltre il vostro dispositivo si dovrebbe riavviare, perciò non c’è niente di preoccupante se lo fa una volta terminato il processo.
Ora dovreste avere il bootloader sbloccato. Ma il cammino verso il root non è ancora finito (manca poco comunque, un altro po’ di pazienza e avrete libertà totale sul telefono!).
2 – FLASH DI UNA CUSTOM RECOVERY
Ora sarà necessario flashare (installare) una custom recovery in modo da poter flashare il pacchetto .zip del root.
Ci sono alcuni programmi che fanno tutto ciò automaticamente (ad esempio Kingo Root, TowelRoot, OneClickRoot ecc.), ma non è detto che siano compatibili con il vostro dispositivo, perciò in caso non abbia successo sarete costretti a farlo manualmente. Nel caso abbiate dei dispositivi Samsung dovrete dotarvi di un programma, Odin, che vi permetterà di flashare la recovery sul vostro dispositivo coreano. Per gli altri marchi invece non sarà necessario scaricare altro, basterà il prompt dei comandi.
2.1 – Samsung
Se avete un Samsung, scaricate Odin (non cambia nulla dalla versione 3.07 alla 3.09, se non le scritte sui pulsanti).
Scaricate il file .tar.md5 di una custom recovery fatta per il vostro dispositivo (nel caso non ci fosse, come per il mio vecchio telefono potreste provare quella di un modello della stessa serie e generazione, ma ve lo sconsiglio in quanto potreste mandare in brick il telefono, perciò in parole povere lo impallereste). Nel caso fosse in un archivio compresso scaricate un programma come WinRar o 7Zip. Cliccate su “PDA” o “AP” se avete la 3.09. Selezionate così il file della recovery. Connettete il dispositivo mentre è nel bootloader e vi dovrebbe comparire il messaggio “ADDED !!” nella casella in basso a destra e vi si dovrebbe illuminare uno dei quadrati in alto con un certo codice ID. Dovreste anche vedere sullo schermo del vostro Samsung i vari messaggi, ma ciò non accade sempre perciò non preoccupatevi se non ci sono. Lasciate tutte le altre impostazioni come sono.
Quando avete fatto tutto ciò premete il tasto Start in basso e vi si dovrebbe flashare la recovery custom. In seguito a questa operazione il telefono si riavvierà. Potrete accedere alla recovery premendo i tasti VOL SU+HOME+POWER. (saltare al punto 3)
2.2 – Altre marche
Nel caso aveste un dispositivo di marchio diverso da Samsung, allora dovrete di nuovo aprire una finestra di comando nella directory (cartella) dove ci sono i driver, connettendo poi il telefono in modalità fastboot/bootloader.
Scaricate il pacchetto .img della recovery custom per il vostro modello e mettetelo nella stessa cartella dove ci sono i vari drivers, rinominandolo poi come “recovery.img”. Poi digitate “fastboot flash recovery.img”.
Ora il vostro telefono si dovrebbe riavviare e la recovery dovrebbe essersi installata. Potrete accedervi premendo i tasti VOL SU+POWER(+HOME se avete anche il tasto home fisico).
3 – FLASHATE IL PACCHETTO UPDATE.ZIP
Ora che avete flashato la vostra custom recovery, scaricate il file update.zip che vi permetterà di ottenere i permessi di root. Dopo averlo scaricato mettetelo in una cartella del vostro telefono, per comodità in “/” oppure in una cartella apposita. Va bene anche metterlo in una SD esterna, basta che sia già dentro quando si avvierà il telefono in recovery. Ora bisognerà appunto avviare la recovery. Selezionate la voce “install zip from sdcard” e navigate fino al vostro update.zip per poi selezionarlo. Ora la recovery lo installerà e una volta finito riavviate il telefono normalmente. Poi installate l’app “SuperSU” di Chainfire o app simili, purché siano attendibili, per poter finalmente godere dei permessi di root.
[appbox googleplay eu.chainfire.supersu]
Ora potrete sbizzarrirvi, cambiando le impostazioni del kernel, disinstallando le app di sistema e personalizzando in modo più profondo il vostro telefono.
Bè, congratulazioni, avete rootato il vostro dispositivo 😀
La prossima volta parlerò di ciò che si può fare da recovery, come cambiare l’animazione di avvio e altre cosucce.
Spero che questa guida vi sia stata utile, in caso di scarsa chiarezza e/o consigli scrivete pure nel box dei commenti.