Le strade future della tecnologia mobile spesso si delineano attraverso le intuizioni di figure chiave, e Carl Pei occupa un posto di rilievo in questo scenario. Con un passato importante in OnePlus, da lui co-fondato, e ora al timone di Nothing, Pei offre una prospettiva differente, che spinge a riconsiderare l’essenza stessa dello smartphone. Le sue idee più recenti, condivise con la testata WIRED, suggeriscono una trasformazione profonda, guidata dall’intelligenza artificiale, che potrebbe ridefinire l’interazione con i nostri dispositivi.
L’esperienza di Carl Pei include la creazione di un brand di successo come OnePlus; successivamente, ha intrapreso una nuova avventura con la fondazione di Nothing, con l’obiettivo di esplorare percorsi innovativi. In un suo intervento, Pei ha messo in luce come le realtà più consolidate del settore mobile, inclusa Apple, abbiano raggiunto dimensioni tali da, a suo avviso, irrigidire i processi creativi. Questo contesto, secondo la sua analisi, offre opportunità preziose a entità più piccole e dinamiche, quale è Nothing, per introdurre vere novità nel mercato.
Nothing, sotto la sua direzione, si impegna a coltivare un ambiente fertile per la creatività. Un documento interno, attribuito a Pei e circolato all’inizio dell’anno tra i collaboratori, sembra avvalorare questa ambizione. In esso, il CEO preannunciava per il 2025 l’arrivo di “innovazioni rivoluzionarie nell’interfaccia utente, come primo passo verso una piattaforma con il supporto dell’intelligenza artificiale”. Nella sua intervista, Pei ha ulteriormente dettagliato questo concetto, attraverso il paragone con la creazione dell’iPod e dell’IA. Ha evidenziato come l’iPod nacque per migliorare concretamente l’esperienza musicale degli utenti, con una soluzione mirata a un bisogno specifico.
L’approccio di Pei all’intelligenza artificiale è spiccatamente pragmatico. Dichiara: “La nostra strategia non prevede grandi proclami su come l’IA cambierà il mondo o rivoluzionerà gli smartphone. Per noi, si tratta di impiegarla per risolvere problemi dei consumatori, non per costruire narrazioni altisonanti. Desideriamo che sia il prodotto stesso a comunicare il suo valore”. Dal suo punto di vista, lo smartphone è attualmente il dispositivo chiave per l’evoluzione dell’AI, più degli accessori indossabili come gli occhiali smart.
Un sistema operativo come app centrale
Il fondatore di Nothing prospetta una metamorfosi dello smartphone verso un dispositivo caratterizzato da un’app centrale: il sistema operativo medesimo. Il sistema operativo diverrebbe profondamente personalizzato, capace di una comprensione intima delle abitudini e delle esigenze dell’utente. Pei ipotizza che, in un futuro prossimo, all’accensione del telefono, il sistema non si limiterà ad attendere comandi, ma proporrà in autonomia le azioni più pertinenti per l’utente, per poi eseguirle automaticamente.
“Attualmente, è necessario un processo per gradi per identificare cosa si vuole fare, sbloccare il telefono e procedere un passo alla volta. In futuro, il telefono suggerirà cosa si desidera e lo attuerà in autonomia. Diventerà quindi agentivo, automatizzato e proattivo”, dichiara Carl Pei.
I tempi dell’evoluzione
Ciononostante, Pei si mostra realista sui tempi necessari per questa evoluzione. Non si aspetta una rapida affermazione del suo modello di “OS come applicazione unica dello smartphone”. Prevede che potrebbero servire da sette a dieci anni prima che l’industria adotti un cambiamento di tale portata, principalmente a causa della forte abitudine degli utenti all’ecosistema delle app singole.
Un altro ostacolo è dato dai modelli economici attuali: Apple e Google traggono ancora profitti considerevoli dalla commercializzazione di app, abbonamenti e acquisti integrati, benché le autorità legislative, sia in Europa sia negli Stati Uniti, inizino a esercitare pressioni per una revisione delle politiche di pagamento delle grandi aziende tecnologiche.
Immaginare una riconfigurazione così vasta degli store digitali e delle modalità di interazione con gli smartphone può apparire complesso, anche con una prospettiva decennale. Malgrado la natura apparentemente audace di queste previsioni, la fonte da cui provengono impone una riflessione. Carl Pei si è guadagnato la reputazione di voce autorevole e spesso preveggente nel settore mobile, e le sue idee aprono uno spiraglio interessante sulle direzioni future della tecnologia.