Non molto tempo fa, le auto a combustione interna (ICE) con potenze comprese tra 150 e 200 cavalli erano considerate ad alte prestazioni e portavano con sé sigle prestigiose come GTi, Type R o S. Oggi, l’era dei veicoli elettrici (EV) sta cambiando radicalmente questo scenario, portando livelli di potenza prima impensabili per vetture di serie.
La rivoluzione elettrica
Anche le compatte elettriche partono da una potenza di 150-200 cavalli, mentre modelli come la Tesla Model S Plaid o la Lucid Air sfiorano le prestazioni di una vettura di Formula 1. La Tesla Model 3, la meno potente della gamma, offre 325 cavalli e una coppia paragonabile a un motore V8 4.2L aspirato.
Uno dei grandi meriti delle auto elettriche è la democratizzazione di potenza, coppia e prestazioni. Mai prima d’ora nella storia automobilistica persone con redditi medi hanno avuto accesso a performance di questo livello.
Il ruolo cruciale della coppia
La coppia è un elemento chiave. Nei motori a combustione, ottenere valori elevati richiede cilindrate importanti, sovralimentazione o entrambe, soluzioni costose e riservate a vetture di nicchia. Negli EV, invece, la coppia è una caratteristica intrinseca del motore elettrico: abbondante e disponibile fin dai primi giri.
Aggiungere coppia in un’auto elettrica è semplice: basta installare un motore supplementare. In un’ICE, invece, servono più cilindri, alberi a camme, valvole e turbocompressori, con costi che lievitano rapidamente.
Quanta potenza serve davvero?
Non esiste una risposta univoca, ma possiamo analizzare alcuni scenari per capire le esigenze reali. Abbiamo calcolato la potenza necessaria per mantenere una velocità costante di 130 km/h (limite autostradale), quella richiesta per raggiungere la velocità massima e la potenza teorica massima.
Efficienza e aerodinamica
La potenza necessaria a 130 km/h è un indicatore dell’efficienza complessiva del veicolo, dove l’aerodinamica gioca un ruolo cruciale. Dati alla mano, le EV mostrano un vantaggio netto rispetto alle ICE, grazie alla maggiore efficienza dei propulsori elettrici.
Il problema della frenata
Alte prestazioni richiedono anche un sistema frenante all’altezza. Le auto elettriche, oltre a essere potenti, sono spesso più pesanti delle equivalenti ICE, il che pone sfide significative alla capacità di decelerazione.
Fortunatamente, gli EV dispongono di due sistemi frenanti: il motore stesso, che gestisce decelerazioni fino a 0,3G, e i freni idraulici tradizionali per situazioni più impegnative. La sfida principale è la calibrazione del “brake blending”, ovvero la transizione tra i due sistemi, per garantire efficacia e una risposta naturale al pedale.
Materiali avanzati come i freni in carbonio-ceramica potrebbero migliorare le prestazioni, ma i costi elevati ne limitano ancora l’adozione su larga scala.
Il futuro della potenza nelle EV
I dati mostrano chiaramente che le potenze delle auto elettriche, considerate le velocità massime limitate, sono spesso sovradimensionate. Con l’evoluzione delle batterie e la riduzione del peso, è probabile assistere a un ridimensionamento delle cifre. Dopotutto, chi ha davvero bisogno di 1.000 cavalli su strada?
Le EV hanno portato prestazioni da supercar alla portata di molti, ma la sfida ora è bilanciare potenza, efficienza e sicurezza, senza dimenticare l’esperienza di guida.