Linwei Ding, ex ingegnere di Google, è stato recentemente arrestato per aver sottratto e divulgato segreti commerciali dell’azienda, trasferendoli a società con sede nella Repubblica Popolare Cinese. Questo episodio, emerso il 6 marzo, ha scosso il settore tecnologico, evidenziando questioni di sicurezza e fiducia all’interno dell’industria.
Ding, 38 anni, residente in California, aveva iniziato a lavorare per Google nel 2019. Le accuse mosse dal Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti rivelano che l’ex dipendente avrebbe trafugato oltre 500 documenti confidenziali contenenti informazioni preziose relative all’intelligenza artificiale, per poi condividerli con due aziende cinesi.
Tali documenti includevano dati sensibili riguardanti le infrastrutture dei centri dati di Google e il software di gestione, fondamentali per lo sviluppo e il funzionamento dei modelli di intelligenza artificiale.
Il procuratore Ismail Ramsey ha sottolineato come Ding abbia sfruttato il suo ruolo all’interno di Google per trarne un vantaggio personale, lavorando segretamente per le due compagnie cinesi interessate ad acquisire una posizione di vantaggio nel competitivo campo dell’intelligenza artificiale.
Il furto di informazioni si è esteso dal 21 maggio 2022 al 2 maggio 2023, periodo durante il quale Ding ha deviato segreti commerciali attraverso tecniche ingegnose, inclusa la trasformazione di testi tramite l’applicazione Note di Apple e il loro successivo invio in Cina sotto forma di PDF.
Curiosamente, una parte di questo trasferimento illecito è stata effettuata utilizzando un MacBook fornito da Google.
La cattura di Ding è avvenuta alcuni mesi dopo la sua uscita da Google, il 26 dicembre 2023. Prima di lasciare l’azienda, aveva ceduto la sua tessera di accesso agli uffici a un’altra persona, fingendo di trovarsi negli Stati Uniti, mentre in realtà era già in Cina.
Ding ora rischia fino a 10 anni di carcere e una multa di 250.000 dollari per ciascuno dei quattro capi di accusa relativi al furto di segreti commerciali. Questo caso sottolinea l’importanza di misure di sicurezza robuste e di una vigilanza costante all’interno delle aziende tecnologiche per proteggere le innovazioni e il patrimonio intellettuale.