A sei mesi dal previsto debutto pubblico, il lancio della nuova Siri AI, l’assistente vocale potenziato di Apple, appare sempre più in salita.
Secondo indiscrezioni riportate da fonti interne, alcuni ingegneri coinvolti nei test di iOS 26.4 avrebbero espresso serie preoccupazioni sulle prestazioni del software, gettando un’ombra di incertezza sull’intero progetto.
Il rilascio, già posticipato di circa un anno, potrebbe quindi affrontare un ulteriore, delicato scrutinio da parte della leadership di Cupertino.
La nuova Siri AI rappresenta uno dei pilastri della strategia Apple Intelligence, annunciata con grande enfasi durante la WWDC24.
Mentre alcune funzioni minori dell’intelligenza artificiale, come la creazione di Genmoji o lo strumento Clean Up nell’app Foto, sono già disponibili su iOS 18, il cuore dell’aggiornamento – un assistente vocale completamente rivoluzionato – è rimasto fuori dalla tabella di marcia.
Apple aveva delineato tre evoluzioni fondamentali per Siri:
- La capacità di comprendere il contesto personale dell’utente.
- Il riconoscimento avanzato dei contenuti visualizzati sullo schermo.
- L’abilità di interagire direttamente con le singole applicazioni per eseguire comandi complessi.
Proprio su questi fronti, a quanto pare, la versione attualmente in fase di test interno non avrebbe ancora raggiunto gli standard qualitativi richiesti.
Il Clima di Incertezza Secondo le Rivelazioni di Bloomberg
A dipingere un quadro dettagliato delle tensioni interne è stato Mark Gurman, analista di Bloomberg, nella sua newsletter Power On.
Gurman ha riportato le dichiarazioni di una fonte anonima, secondo la quale “sono fermamente convinto che presto altri membri senior del team di intelligenza artificiale dell’azienda abbandoneranno il ruolo, soprattutto se la nuova Siri, in arrivo in primavera, non dovesse funzionare”.
La stessa fonte ha aggiunto che “già ora, chi sta testando iOS 26.4 esprime preoccupazione per le prestazioni dell’assistente vocale”.
Queste affermazioni rivelano un clima di apprensione tra i tecnici, legato alle performance del software in una fase cruciale dello sviluppo.
Una Storia di Rinvii e Riprogettazioni
Il percorso della nuova Siri è stato fin dall’inizio costellato di intoppi.
Inizialmente, il suo debutto era previsto per la primavera del 2025 con gli aggiornamenti iOS 18.4 o iOS 18.5, ma la funzione non è mai stata inclusa nelle versioni beta pubbliche.
Apple ha poi ufficializzato un rinvio di circa un anno, giustificandolo con la necessità di perfezionare il prodotto.
In un’intervista successiva alla WWDC25, l’amministratore delegato del software, Craig Federighi, ha ammesso che il team aveva bisogno di tempo aggiuntivo per una riprogettazione significativa, indicando il 2026 come nuovo anno di lancio.
Due Strategie a Confronto e lo Spettro di Google Gemini
All’interno di Apple, lo sviluppo della nuova Siri procede lungo due binari distinti.
Un team sta lavorando su modelli di intelligenza artificiale che operano principalmente sul dispositivo, garantendo privacy e velocità.
Un altro team, parallelamente, sta esplorando l’integrazione di modelli esterni, in particolare Google Gemini, sfruttando l’infrastruttura Private Cloud Compute di Apple per elaborazioni più complesse sui server.
Sebbene non sia stato specificato quale approccio sia alla base della versione di iOS 26.4 attualmente sotto esame, l’ipotesi più accreditata è che si tratti dei modelli proprietari di Apple.
Le difficoltà emerse potrebbero tuttavia rendere concretamente plausibile uno scenario alternativo: che Apple, pur non essendo il piano originale, decida di affidarsi a Google Gemini per le funzioni principali della nuova Siri.
Questa opzione rappresenterebbe una soluzione pragmatica per colmare il divario prestazionale, ma segnerebbe anche una significativa dipendenza da un concorrente diretto nel campo dell’IA.
I prossimi mesi saranno decisivi per il futuro di Siri e, in una certa misura, per la credibilità di Apple nella corsa globale all’intelligenza artificiale.