L’avvio della distribuzione della prima beta per sviluppatori di iOS 26.2 ha portato con sé una novità attesa e una perdita inaspettata per gli utenti dell’Unione Europea.
Da un lato, è stata finalmente attivata la funzione di traduzione in tempo reale, precedentemente non disponibile nel territorio comunitario.
Dall’altro, Apple ha confermato ufficialmente che un futuro aggiornamento, incluso in iOS 26, rimuoverà permanentemente la comoda funzione di sincronizzazione Wi-Fi automatica tra iPhone e Apple Watch per tutti gli utenti UE.
Questa decisione, comunicata alla testata francese Numerama, rappresenta una risposta diretta e drastica ai requisiti di interoperabilità imposti dalla normativa europea, che l’azienda di Cupertino continua a vedere come una minaccia per la privacy e la sicurezza degli utenti.
Una Funzione Comoda in Via di Estinzione in Europa
La funzione di sincronizzazione Wi-Fi è una di quelle comodità silenziose che gli utenti Apple danno ormai per scontate.
Consente al proprio Apple Watch di connettersi automaticamente a tutte le reti Wi-Fi a cui l’iPhone associato si è già connesso in passato.
In pratica, quando l’orologio si trova fuori dalla portata del telefono, ma all’interno di una rete Wi-Fi conosciuta, può mantenere la connettività per ricevere notifiche e svolgere altre funzioni senza dipendere esclusivamente dalla connessione cellulare, laddove presente.
Con l’aggiornamento di iOS 26, questa sincronizzazione automatica verrà disattivata per gli utenti residenti nell’Unione Europea.
Il risultato concreto sarà una procedura manuale per gli utenti, che dovranno inserire le password e connettere manualmente il proprio Apple Watch a ogni rete Wi-Fi a cui desiderano accedere, proprio come avveniva nei primi modelli dell’orologio.
Una piccola regressione nell’esperienza d’uso quotidiana, destinata a essere notata soprattutto da chi frequenta abitualmente ambienti con reti Wi-Fi diverse, come uffici, palestre o seconde case.
La Radice del Conflitto: i Requisiti di Interoperabilità UE
La mossa di Apple non nasce da un capriccio, ma è una diretta conseguenza della sua opposizione alle nuove regole dell’Unione Europea.
Nel dicembre 2024, l’UE ha infatti definito una serie di requisiti di interoperabilità che, tra le altre cose, spingono per un’apertura dell’hardware Wi-Fi degli iPhone a sviluppatori e società terze.
L’obiettivo di Bruxelles è stimolare la concorrenza e l’innovazione, permettendo a terze parti di creare funzionalità e servizi che interagiscano più profondamente con i componenti del dispositivo.
Tuttavia, Apple ha sempre visto questa forzata apertura come un pericolo.
L’azienda sostiene che concedere l’accesso all’hardware Wi-Fi a terze parti comporterebbe enormi rischi per la privacy e la sicurezza dei dati degli utenti.
Invece di conformarsi a questa richiesta, che dovrebbe essere implementata entro la fine del 2025, Apple ha scelto una strada differente: ha preferito rimuovere del tutto la funzione che richiederebbe tale apertura, piuttosto che compromettere quello che definisce il suo ecosistema sicuro e controllato.
La Posizione di Apple: Privacy contro Regolamentazione
La posizione di Cupertino non è affatto nuova ed è stata ribadita con forza in più occasioni.
Già in passato, l’azienda aveva etichettato le richieste dell’UE come “un processo irragionevole, costoso e che soffocava l’innovazione”.
Ma è in una dichiarazione formale rilasciata nel giugno 2025 che Apple ha espresso le sue preoccupazioni in modo più netto e dettagliato.
Un portavoce dell’azienda ha affermato che i requisiti di interoperabilità “fornirebbero alle aziende affamate di dati informazioni sensibili, il che comporta enormi rischi per la privacy e la sicurezza dei nostri utenti dell’UE”.
La dichiarazione è proseguita con toni ancora più allarmati, sottolineando come “Le aziende hanno già richiesto i dati più sensibili dei nostri utenti, dal contenuto delle notifiche alla cronologia completa di ogni rete Wi-Fi memorizzata sul loro dispositivo, dando loro la possibilità di accedere a informazioni personali che nemmeno Apple vede”.
Questa narrativa, che mette in primo piano la tutela dell’utente, è il cardine della strategia comunicativa di Apple di fronte alle ingerenze regolatorie.
Una Strategia Diversa Rispetto al Passato
Questa non è la prima volta che Apple deve adeguarsi alle normative europee.
Con l’aggiornamento iOS 17.4, l’azienda ha infatti introdotto, seppur con riluttanza, il supporto per gli app store alternativi, come richiesto dal Digital Markets Act.
In quel caso, ha scelto la via della compliance, seppur implementando meccanismi che alcuni sviluppatori hanno criticato come troppo restrittivi.
Nel caso della sincronizzazione Wi-Fi, invece, la strategia è radicalmente cambiata.
Invece di aprire il proprio hardware, Apple ha optato per una rimozione selettiva della funzionalità per un intero mercato geografico.
È una mossa che evidenzia quanto Apple consideri pericolosa l’apertura del componente Wi-Fi e che dimostra la sua volontà di privilegiare il proprio modello di sicurezza, anche a costo di offrire un’esperienza utente leggermente degradata.
L’impatto di questa rimozione sulla vita quotidiana degli utenti Apple nell’UE sarà probabilmente limitato, ma significativo.
Mentre la maggior parte delle funzionalità dell’orologio rimarranno intatte, la perdita della sincronizzazione Wi-Fi automatica rappresenta un piccolo passo indietro in termini di convenienza e integrazione senza soluzione di continuità, due dei pilastri dell’ecosistema Apple.
Questo episodio non fa che alimentare il complesso braccio di ferro tra la società californiana e le istituzioni europee, uno scontro che vede da una parte la spinta per un mercato digitale più aperto e competitivo, e dall’altra la difesa di un modello di business basato su un ecosistema chiuso, integrato e, secondo il suo creatore, più sicuro.
