Apple ha deciso di opporsi ufficialmente alle disposizioni del Digital Markets Act (DMA) dell’Unione Europea, contestando in particolare l’obbligo di rendere interoperabili alcune funzionalità esclusive dei suoi dispositivi. La mossa potrebbe portare alla rimozione di servizi come AirDrop dagli iPhone venduti nell’UE, una possibilità che ha già generato preoccupazione tra gli utenti europei. L’azienda di Cupertino, in passato, ha più volte limitato funzionalità nei paesi dell’Unione, e secondo gli analisti, potrebbe ripetere la strategia anche questa volta.
Digital Markets Act e interoperabilità sono al centro dello scontro tra Apple e Bruxelles. La Commissione Europea chiede all’azienda di aprire tecnologie come AirDrop e l’accoppiamento automatico con gli AirPods anche a dispositivi di terze parti, ritenendo che la chiusura dell’ecosistema Apple sia anti-concorrenziale. L’azienda, invece, difende il proprio approccio, sostenendo che l’interoperabilità forzata minaccerebbe sicurezza e coerenza dell’esperienza utente.
In un comunicato, Apple ha dichiarato: “Progettiamo la nostra tecnologia per funzionare in modo armonico e integrato, offrendo un’esperienza unica che i nostri utenti amano. I requisiti del DMA creano un processo irragionevole e costoso, esponendo i dati sensibili a terze parti. Alcune aziende hanno già chiesto accesso a informazioni riservate, come il contenuto delle notifiche o la cronologia WiFi. Queste regole, che colpiscono solo Apple, limiteranno la nostra capacità di innovare in Europa.”
Il timore per la privacy e la possibile rimozione di funzioni
Le dichiarazioni di Apple lasciano trasparire una posizione inflessibile, con la possibilità che l’azienda scelga di rimuovere funzionalità piuttosto che adeguarsi alle richieste dell’UE. John Gruber, giornalista esperto del settore, ha sottolineato come il tono usato da Apple suggerisca una linea dura: “Se AirDrop fosse stato lanciato oggi, probabilmente non sarebbe disponibile in Europa”, ha scritto, ipotizzando che la funzione potrebbe addirittura scomparire dagli iPhone europei in futuro.
Un precedente significativo è quello dell’iPhone Mirroring, annunciato nel 2023 ma ancora assente nei dispositivi venduti nell’UE, molto probabilmente per evitare obblighi di compatibilità con sistemi concorrenti come Windows o Android.
Uno scontro che riguarda tutto il settore tech
La disputa tra Apple e l’Unione Europea va oltre il caso specifico, riflettendo un conflitto più ampio tra regolamentazione e modelli di business chiusi. Se da un lato Bruxelles punta a garantire maggiore concorrenza e scelta per i consumatori, dall’altro le aziende tecnologiche difendono il controllo sull’ecosistema come elemento chiave per sicurezza e innovazione.
Il ricorso di Apple potrebbe aprire un lungo braccio di ferro legale, con conseguenze non solo per gli utenti europei, ma anche per il futuro della regolamentazione tecnologica a livello globale. Intanto, i consumatori si interrogano su quali funzionalità potrebbero scomparire dai loro dispositivi nei prossimi mesi.