Il nuovo rapporto di Mark Gurman rivela le strategie di Apple per conformarsi al Digital Markets Act e al Digital Services Act dell’Unione Europea. Tra le novità più significative, la possibilità di scegliere assistenti vocali alternativi a Siri nel Vecchio Continente.
Secondo fonti ben informate, Apple starebbe lavorando per estendere agli assistenti vocali la stessa flessibilità già introdotta per altre applicazioni predefinite su iOS e iPadOS. Un cambiamento che potrebbe rivoluzionare l’esperienza utente in Europa, aprendo le porte a concorrenti come Google Assistant e ChatGPT.
L’evoluzione delle app predefinite in Europa
Negli ultimi anni, Apple ha gradualmente ampliato la possibilità di scegliere applicazioni alternative per diverse funzioni di sistema. Attualmente, gli utenti europei possono già selezionare:
- Client email alternativi
- Applicazioni di messaggistica diverse da iMessage
- Browser web non Safari
- Store applicazioni terzi
- Sistemi di navigazione satellitare
- Strumenti di traduzione
- Gestori di password
- Soluzioni per pagamenti contactless
- Tastiere virtuali alternative
La sfida degli assistenti vocali
L’integrazione di assistenti vocali di terze parti rappresenta una sfida tecnica più complessa rispetto alle precedenti aperture. Secondo gli analisti, il nodo cruciale riguarda il livello di accesso che questi sistemi avranno alle funzioni del dispositivo.
La Commissione Europea spinge per una piena interoperabilità, che garantirebbe agli assistenti alternativi le stesse capacità di Siri. Apple, dal canto suo, potrebbe cercare di limitare alcuni privilegi per motivi di sicurezza e privacy, oltre che per proteggere il proprio ecosistema.
Il futuro di Siri
Questa mossa arriva in un momento delicato per Apple, che sta lavorando a un profondo rinnovamento di Siri. L’assistente vocale, spesso criticato per essere meno avanzato rispetto a concorrenti come Google Assistant o Alexa, potrebbe ricevere importanti miglioramenti basati sull’intelligenza artificiale generativa.
Gli osservatori ipotizzano che l’azienda di Cupertino potrebbe cercare di ritardare l’implementazione della nuova normativa, nel tentativo di colmare il divario tecnologico prima di aprire le porte alla concorrenza. Resta da vedere come si concilierà questa strategia con le scadenze imposte dalla Commissione Europea.
Il cambiamento, quando avverrà, segnerà una svolta epocale per l’ecosistema Apple in Europa, offrendo agli utenti una libertà di scelta senza precedenti. Una mossa che potrebbe avere ripercussioni anche su altri mercati, se dimostrerà di non compromettere sicurezza e stabilità del sistema.