Apple e Meta, due dei colossi tecnologici più influenti al mondo, si trovano ancora una volta al centro dell’attenzione delle autorità europee per presunte violazioni del Digital Markets Act (DMA). Nonostante le pesanti multe inflitte ad aprile, la Commissione Europea ha chiarito che non verranno applicate sanzioni immediate una volta superata la scadenza del 26 giugno, data entro cui le aziende avrebbero dovuto adeguarsi alle normative. L’UE valuterà prima le modifiche implementate dalle due società prima di decidere eventuali ulteriori provvedimenti.
Le sanzioni e il contesto normativo
Ad aprile, Apple ha ricevuto una multa di 500 milioni di euro, mentre Meta è stata colpita da una sanzione di 200 milioni di euro. Il DMA, entrato in vigore per regolamentare i cosiddetti “gatekeeper” del digitale, mira a garantire una concorrenza più equa nel mercato unico europeo. Le aziende designate come gatekeeper devono rispettare una serie di obblighi, tra cui la possibilità per gli sviluppatori di utilizzare sistemi di pagamento alternativi e una maggiore trasparenza nella gestione dei dati degli utenti.
Il DMA prevede la possibilità di imporre sanzioni periodiche fino al 5% del fatturato globale medio giornaliero di un’azienda per ogni giorno di mancata conformità. Tuttavia, la Commissione Europea ha optato per un approccio più cauto, preferendo valutare le modifiche apportate da Apple e Meta prima di decidere se applicare ulteriori multe.
Le modifiche implementate da Apple e Meta
Apple ha rivisto i termini del suo App Store, consentendo agli sviluppatori di indirizzare gli utenti verso sistemi di pagamento esterni. Tuttavia, l’azienda ha introdotto nuove tariffe, una mossa che ha sollevato critiche da parte di molti sviluppatori e regolatori. Meta, dal canto suo, ha modificato il suo piano di abbonamento per gli utenti che rifiutano gli annunci personalizzati. Sebbene l’azienda sostenga di raccogliere un “quantitativo minore di dati personali”, il tracciamento degli utenti continua, seppur in forma ridotta.
Un altro punto cruciale riguarda il consenso esplicito richiesto dal DMA per la combinazione di dati tra i diversi servizi di Meta, come Facebook, Instagram e WhatsApp. L’azienda deve ottenere il permesso degli utenti prima di procedere con questa pratica, un requisito che potrebbe avere implicazioni significative per il suo modello di business.
Le reazioni e i possibili scenari futuri
Entrambe le aziende sostengono di aver già implementato le modifiche necessarie per conformarsi al DMA. Tuttavia, la storia recente di Apple, in particolare, suggerisce che l’azienda potrebbe aver adottato cambiamenti minimi per soddisfare formalmente le normative, senza necessariamente allinearsi allo spirito della legge. Questo approccio ha spesso portato a tensioni con le autorità di regolamentazione, che potrebbero ritenere insufficienti le misure adottate.
La Commissione Europea dovrà ora valutare se le modifiche introdotte da Apple e Meta siano effettivamente in linea con gli obiettivi del DMA. Il processo potrebbe rivelarsi lungo e complesso, con possibili ulteriori sanzioni se le aziende non saranno ritenute pienamente conformi. Intanto, il caso rappresenta un test cruciale per l’efficacia del DMA nel regolamentare i giganti della tecnologia e proteggere gli interessi dei consumatori e degli sviluppatori nell’Unione Europea.