Prima del lancio della funzione “SOS emergenze via satellite” su iPhone 14, Apple aveva un piano molto più ambizioso: creare una propria rete satellitare per offrire connettività internet diretta a dispositivi e abitazioni, bypassando gli operatori tradizionali. Un report di The Information rivela che, già nel 2015, la società di Cupertino lavorava a un progetto in codice chiamato “Project Eagle”, sviluppato inizialmente con Boeing.
L’obiettivo era lanciare migliaia di satelliti in orbita bassa, simili a quelli di Starlink di SpaceX, per garantire accesso a internet ovunque, anche nelle zone più remote. Apple avrebbe venduto antenne dedicate per collegarsi alla rete, eliminando la dipendenza dalle infrastrutture mobili esistenti.
Un investimento da 36 milioni di dollari e un brusco stop
Apple investì 36 milioni di dollari per testare un prototipo del servizio, spinta dalla volontà di ridurre la dipendenza dagli operatori telefonici, considerati partner “necessari ma scomodi”. Il progetto, previsto per il 2019, mirava a creare una rete autonoma controllata interamente da Apple.
Tuttavia, nel 2016, l’azienda interruppe tutto. I motivi? I costi elevati e il timore di danneggiare i rapporti con i carrier americani, fondamentali per la vendita degli iPhone. Il team fu smantellato e “Project Eagle” svanì nel nulla.
Il secondo tentativo con OneWeb e la svolta funzionale
Nel 2018, Apple provò a ripartire collaborando con OneWeb, ma anche qui i costi proibitivi e le incertezze tecniche bloccarono l’iniziativa. Fu allora che l’azienda cambiò strategia: invece di costruire una rete satellitare, decise di integrare funzionalità basate su infrastrutture esistenti.
La svolta arrivò nel 2022 con iPhone 14 e il servizio “SOS emergenze via Satellite”, reso possibile da Globalstar. Una soluzione più limitata, ma immediatamente praticabile.
I limiti attuali e la concorrenza crescente
Oggi, la connettività satellitare di Apple dipende da Globalstar, una tecnologia considerata obsoleta rispetto a Starlink. Fonti interne suggeriscono che il divario persisterà almeno per un decennio.
Intanto, la concorrenza avanza: T-Mobile e Starlink hanno lanciato un programma beta per offrire copertura satellitare diretta sugli smartphone, avvicinandosi all’idea originaria di Apple. Un’occasione mancata o una scelta strategica inevitabile? Il tempo darà la risposta.